GIZZERIA Devo ammetterlo, quando Katka mi ha raccontato la sua storia ho subito pensato fosse una privilegiata. Viaggiare tutto l’anno in giro per il mondo, lavorare da remoto e coltivare tutte le passioni: nel suo caso per il kitesurf. Cosa puoi desiderare di più? Atleta per passione, psicologa dello sport per professione. Katka Salandova lascia la Repubblica Ceca giovanissima e inizia il suo girovagare per il mondo. Brasile, Messico e poi Calabria. Danzare sulle onde le piace troppo e il richiamo del vento e del clima di Gizzeria è irresistibile. La Capitale calabrese del Kitesurt accoglie ogni anno centinaia di atleti, Katka in Calabria vive per qualche mese e lavora.
D’estate – dall’alba al tramonto – la trovate in acqua o intenta a prepararsi prima dell’ennesimo volo privilegiato sulle onde del mare del Golfo di Sant’Eufemia. «È una questione di mente e non di forza» dice quando le chiedo se governare il suo aquilone richieda allenamento e preparazione fisica. Ovvio che servano entrambe, «abbinati ad una buona alimentazione, ma la sola forza non è sufficiente. Basti pensare che le donne sono molto più brave degli uomini con il Kite». Parola di Katka e conferma che arriva anche da Mirko Babini, che al Corriere della Calabria qualche settimana fa aveva raccontare della sua esperienza.
«Avevo iniziato a studiare legge, piaceva molto a mia mamma, poi mi sono appassionata alla psicologia. Ho capito che avrei potuto applicarla allo sport, aiutare gli atleti», ma soprattutto «avrei potuto lavorare da remoto in qualsiasi parte del mondo». Tradotto: ritagli di tempo a disposizione per il kitesurf. Katka è brava, ha deciso di rinunciare alle Olimpiadi di Parigi «perché richiedeva tempo per gli allenamenti e dedizione quasi totale», ma raccoglie consensi in tutto il mondo. Le sue acrobazie sull’acqua lasciano a bocca aperta. Free style e Kite foil le discipline, il mare calabrese l’habitat naturale. Ma come sei arrivata a Gizzeria? «Un’amica della Repubblica Dominicana mi ha parlato di questo posto, poi ho letto dei Mondiali di kitesurf e spinta dalla curiosità ho fatto il biglietto e preso un volo. Il mare è unico, caldo e cristallino, il vento perfetto, le spiagge enormi e non affollate. Insomma un paradiso, cosa vuoi di più?». È piacevole ascoltare Katka: il sorriso accompagna i suoi racconti, ogni tanto rivolge lo sguardo all’orizzonte: mentre parliamo il sole sta tramontando e già pensa a domani, ad un’altra giornata da vivere tra vento e onde, con l’aquilone a colorare il cielo e la tavola che accarezza il mare della Calabria. (f.benincasa@corrierecal.it)
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