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«I reparti di eccellenza in Calabria esistono». La lettera di un paziente dell’ospedale di Lamezia Terme

Una missiva inviata al Corriere della Calabria. «Ho subito un trapianto di fegato ed ho ricevuto le migliori cure. Ringrazio il dottore Surace»

Pubblicato il: 30/07/2024 – 14:47
«I reparti di eccellenza in Calabria esistono». La lettera di un paziente dell’ospedale di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME «Vorrei ringraziare il dottore Lorenzo Antonio Surace e la sua equipe medica ed infermieristica per l’elevata professionalità ed impegno in termini di umanizzazione delle cure che rappresentano i veri capisaldi per garantire una buona sanità anche in Calabria». E’ l’incipit di una lettera inviata alla redazione del Corriere della Calabria, da un paziente calabrese. «Nel Dicembre del 2023 sono stato ricoverato all’ospedale di Lamezia Terme. Dopo diversi esami, il 22 Dicembre mi viene diagnosticata una cirrosi epatica. Prima di essere dimesso vengo visitato dal direttore della Struttura Semplice di Epatologia e Malattie Infettive Lorenzo Antonio Surace che da diversi anni si occupa di trapianti di fegato». Il dottore – prosegue il lettore – «indica come unica strada il trapianto di fegato. Nella struttura di epatologia del dottore Surace ho effettuato una prima valutazione, propedeutica per poi essere indirizzato al CTR di Pisa, una eccellenza sanitaria italiana». Il racconto prosegue. «Alle 20 entro in sala operatoria. L’intervento dura 13 ore. Poi il naturale decorso post operatorio prima in terapia intensiva e poi in degenza. Il 10 luglio vengo dimesso, e torno a casa». L’intervento si conclude con successo e il paziente esegue il follow-up post trapianto nella struttura del dottore Surace, «dove i pazienti trapiantati vengono adeguatamente monitorati, grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici adeguati (ecografo di ultima generazione e fibroscan, quest’ultimo disponibile in pochissime strutture regionali)».
La missiva si chiude con un auspicio. «Spero che le istituzioni continuino a supportare le realtà sanitarie positive della nostra regione per evitare i soliti viaggi della speranza e per mitigare i notevoli disagi economici e sociali sostenuti dai pazienti». (redazione@corrierecal.it)

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