Ultimo aggiornamento alle 12:55
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

la storia

Spionaggio e controspionaggio nella Calabria liberata

Durante i tanti eventi che caratterizzarono la fine della seconda guerra mondiale, un ruolo molto importante, forse decisivo per la stessa conclusione del conflitto, li ebbero i servizi segreti. A…

Pubblicato il: 30/07/2024 – 9:25
di Bruno Gemelli
Spionaggio e controspionaggio nella Calabria liberata

Durante i tanti eventi che caratterizzarono la fine della seconda guerra mondiale, un ruolo molto importante, forse decisivo per la stessa conclusione del conflitto, li ebbero i servizi segreti. A partire dalla liberazione dell’Italia che coincise con lo sbarco degli Alleati nel Sud Italia e, in Europa, con lo sbarco in Normandia. La cronologia essenziale dice che il 10 luglio 1943 le truppe americane e inglesi sbarcano in Sicilia che conquistarono a metà agosto. Con l’operazione Baytown e il relativo sbarco a Reggio Calabria avvenuto all’alba del 3 settembre 1943, gli Alleati, in particolare le truppe anglo canadesi approdate nella città dello Stretto, risalirono l’Italia. Gli stessi Alleati il 9 settembre 1943 spiaggiarono a Salerno. Il 22 gennaio 1944 gli Alleati sbarcarono ad Anzio. Dal Nord lo sbarco in Normandia (nome in codice “operazione Neptune” e poi “operazione Overlord”) avvenne a partire prime ore di martedì 6 giugno 1944.

Nella cosiddetta ora più buia, per citare l’omonimo film (di Joe Wright del 2017), nella quale la Gran Bretagna, guidata dal neo primo ministro Winston Churchill, aveva stoicamente deciso di resistere praticamente da sola contro l’armata nazista, Guy Liddle, capo del controspionaggio MI5 [Military Intelligence, Sezione 5, n.d.a.] comprese che all’interno della stessa nazione avrebbero potuto esserci pericolosi simpatizzanti nazisti. A occuparsene venne scelto un trentenne, ex dipendente della filiale della Westminster Bank, Eric Roberts. Egli era l’anti James Bond, simpatico e dotato di grande sense of humor, riuscendo a carpire naturalmente la fiducia di fascisti, antisemiti, e in ogni caso di tutti coloro i quali avrebbero preferito un armistizio con i cosiddetti cugini tedeschi, o addirittura un’invasione, piuttosto che proseguire un conflitto che avrebbe certamente garantito privazioni, lacrime, sangue e morte. Un antieroe sposato, e con prole, un borghese senza ascendenze nobiliari, peculiarità che in alcuni ambienti era un requisito essenziale per svolgere certi ruoli e ricoprire specifiche cariche, che si era scoperto un eccellente agente in grado di intercettare sacche di resistenza anti-britannica potenzialmente lesive. A sceglierlo fu Maxwell Knight, che dopo svariati incarichi, venne nominato ai vertici dei servizi segreti, che ne comprese le straordinarie potenzialità.

Roberts s’inventò l’”Operazione Quinta Colonna”, messa in piedi nel 1942 e conclusa nel 1947, in grado di reclutare ogni potenziale collaborazionista con i nazisti, da tenere impegnato con innocui incarichi creati ad hoc, e che in ogni caso avrebbe tolto importante linfa vitale a una vera rete di spie naziste, nell’ipotesi in cui quest’ultima fosse davvero esistita. La definizione “Quinta Colonna” fu mutuata da un’espressione del generale franchista Emilio Mola durante la guerra civile spagnola. L’omologo americano di Roberts era, in quella fase, James Jesus Angleton, per gli amici Jim, una figura di alto livello nell’Office of Strategic Services (OSS, il servizio segreto americano), divenuta poi Cia; Angleton fu l’uomo cerniera tra i servizi segreti americani e quelli inglesi. Da capo della Cia Angleton entrerà, con varie operazioni ambigue e rivelatesi subito delittuose, nella stagione stragista italiana. Durante lo sbarco degli Alleati in Calabria, Angleton ebbe come alter ego il gallese Peter Rodd che poi divenne governatore militare della Calabria.

In quella fase di caos il principe Valerio Pignatelli e la moglie Maria Elia, residenti a Sellia Marina, avevano organizzato al Sud una rete informativa e operativa per contrastare l’avanzata degli Alleati. Contemporaneamente avevano ricevuto dallo stesso Peter Rodd l’invito a collaborare con i servizi segreti angloamericani. Saranno entrambi arrestati dagli inglesi, i quali scopriranno la fitta rete informativa fascista. Se i servizi inglesi arresteranno i Pignatelli, quelli americani li proteggeranno secondo la migliore tradizione levantina. Grazie alla linea imposta da James Angleton si decise di servirsi dei fascisti per creare una struttura che, dopo la guerra, potesse contrastare il pericolo comunista. A conferma di ciò vi sarà anche la leggera entità della pena detentiva: dopo un periodo a Padula, nel primo grande campo di concentramento per i fascisti, Maria Elia sarà trasferita a Collescipoli, presso Terni, da dove fuggirà, mentre Valerio Pignatelli sarà rinchiuso nel carcere di Procida, da dove uscirà nel 1946 grazie all’amnistia. Valerio Pignatelli morì a Sellia Marina, la moglie Maria morì in un incidente stradale nei pressi di Cosenza il 10 marzo 1968.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x