CROTONE Il presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, “ha scelto di non affrontare la sostanza delle osservazioni avanzate dal Comitato “Fuori i veleni – Crotone vuole vivere” al nuovo Piano regionale dei rifiuti”, favorendo così gli interessi di Eni Rewind a danno dei cittadini di Crotone. A distanza di cinque giorni dalla celebrazione del consiglio regionale della Calabria, che si è occupato della proposta di modifica al Piano regionale dei rifiuti, il Comitato esprime la propria insoddisfazione sul risultato conseguito. Secondo il Comitato è stata fatta la scelta “di apportare una modifica che, seppur apprezzabile, risulta risibile e assolutamente inadeguata considerato che di fatto non cambia le parti del Piano costruite come un abito su misura per favorire oggettivamente gli interessi di grandi gruppi imprenditoriali a danno del territorio”. La proposta elaborata, prima della celebrazione del regionale del 26 luglio scorso, si poneva l’obiettivo di “impedire che si consumi sulle spalle dei crotonesi un inganno attraverso un’operazione per consentire ad Eni Rewind di lasciare i rifiuti pericolosi, tossici e radioattivi, nella città pitagorica”. La proposta fatta pervenire ad Occhiuto e a tutti i consiglieri regionali proponeva “una sostanziale modifica del Piano regionale dei rifiuti approvato lo scorso 12 marzo 2024”.
“Quel Piano infatti – scrive il comitato in una nota – costituisce il viatico per consentire ad Eni Rewind, e non solo, di realizzare quanto è stato sinora impedito. Infatti, i paragrafi 32.1 e 32.2 del Piano sono stati concepiti ed approvati come un abito su misura per spalancare le porte ad operazioni di falsa bonifica con lauti profitti sulla pelle dei cittadini esposti ad elevato rischio di patologie oncologiche e degenerative, così come evidenziato dal “Rapporto Sentieri” e da ulteriori studi e pareri di autorevoli personalità del mondo scientifico”. Di fronte alle nostre precise e motivate richieste ci saremmo aspettati un approfondimento di merito, attraverso un confronto serio, come la delicatezza del tema avrebbe richiesto”. La richiesta non è stata presa in considerazione e “bisogna anche dire che il consiglio regionale ha perso un’importante occasione per dimostrare la dovuta attenzione e sensibilità nei confronti di una città e di un territorio che, seppur privo di diretta rappresentanza in quella sede, avrebbe meritato ascolto ed una attenta valutazione delle motivate preoccupazioni, evidenziate anche formalmente dal Comitato attraverso l’istanza prima richiamata”. Continuando, il Comitato aggiunge: “Malgrado tutto vogliamo ancora credere e sperare che l’autonomia delle istituzioni rappresentative non sia piegata ai voleri di potenti lobby e gruppi di interesse”. Non si potrebbe, quindi, escludere il fatto che vi sia stata la volontà delle “istituzioni rappresentative” a “piegarsi ai voleri di potenti lobby”. Ecco perché “di fronte a tutto ciò risultano meramente propagandistici e fuorvianti i commenti del presidente Occhiuto dopo le irrisorie modifiche apportate al suo Piano dei rifiuti”. Sempre secondo il Comitato, saremmo di fronte ad “un evidente tentativo di spostare l’attenzione dalle questioni di sostanza che avrebbero meritato, queste sì, adeguate modifiche del Piano che se apportate non avrebbero favorito le dichiarate aspettative di Eni Rewind”. “Ancor più gravi e inappropriati -continua il Comitato – risultano i toni trionfalistici del Sindaco di Crotone Voce. Al contrario di quanto dichiarato dal presidente Occhiuto, con il plauso del sindaco Voce, si può tranquillamente affermare che, anche dopo quanto approvato dal consiglio regionale il 26 luglio scorso, nel territorio di Crotone sono possibili discariche di scopo: operazioni di profitto dannose e nocive per la salute dei cittadini”. Proprio ieri il commissario per la Bonifica, Emilio Errigo, ha convocato “alla presenza del sindaco Voce, del Presidente della Provincia e di altri rappresentanti istituzionali, nel corso del quale il commissario ha prospettato la possibilità di realizzare una discarica di scopo nel territorio crotonese come soluzione ai problemi della bonifica del SIN”. “Detta discarica – si legge nella Comitato – a dire del commissario, sarebbe realizzata a totale carico di ENI. Bontà sua! È evidente che ENI, in tal caso, a fronte di guadagni miliardari determinati dal mancato spostamento dei veleni fuori da Crotone e dalla Calabria, sarebbe ben lieta di farsi carico (si fa per dire) di cotal sacrificio!!!”. Concludendo, il Comitato evidenzia che l’unico argine contro chi vuole smaltire i veleni a Crotone è rappresentato dal “PAUR (Piano autorizzativo unico regionale) assunto dalla Regione il 2 agosto 2019. Uno strumento questo, supportato dai pareri degli istituti scientifici, che impone ad ENI una reale bonifica del SIN, obbligandola a portare i rifiuti speciali pericolosi (veleni e sostanze radioattive) fuori dalla Calabria”.
x
x