Risse e bandi ritirati, Catanzaro tra anomalia politica e caos (e stallo) amministrativo

CATANZARO Un caos amministrativo e un caos politico. Al Comune di Catanzaro arrivano al pettine i nodi di un’anomalia che investe i due livelli, intrecciati l’uno all’altro: una Giunta, quella guidata dal sindaco Nicola Fiorita, frutto di una maggioranza “posticcia”, fatta dal centrosinistra con il sostegno però di una consistente area riconducibile a una parte (soltanto una parte) di Forza Italia, quella del consigliere regionale Antonello Talerico, e di “camaleonti” buoni per tutte le stagioni (soprattutto quelle di centrodestra…). Il risultato di questa anomalia sul piano concreto è quello di un’azione amministrativa che procede a strappi, con qualche “colpo d’ala” ma anche con tantissime lentezze e con tantissime emergenze che risalgono anche agli anni passati ma che al momento non sembrano registrare alcun passo avanti (una per tutte, la questione acqua, drammatica in alcuni quartieri del capoluogo). Un’amministrazione che indubbiamente risente anche della disomogeneità e della disorganicità politica che la regge e che inevitabilmente costringe a continue mediazioni al ribasso. Tutto questo è emerso plasticamente dall’ultima seduta del Consiglio comunale, caduta nel bel mezzo della verifica che il sindaco Fiorita ha avviato da alcune settimane per procedere a un “tagliando” della Giunta che alla fine si tradurrà – dovrebbe avvenire nella prossima settimana –  in un “rimpastino”, giusto il rimpiazzo di uno-massimo due assessori: lo specchio di una situazione politica nella quale il centrosinistra esiste solo sulla carta ma nella quale anche il centrodestra, segnatamente Forza Italia, mostra contraddizioni e lacerazioni.

L’”affaire” del bando sui rifiuti

Lo specchio è la vicenda del nuovo bando per il servizio dei rifiuti a Catanzaro, bando fortemente sponsorizzato dall’assessore all’Ambiente Giorgio Arcuri, dell’area di Talerico, ma molto contestato per una serie di zone d’ombra che si sarebbero palesate negli ultimi giorni e infatti revocato in autotutela dall’amministrazione. Un clamoroso dietrofront che secondo molto analisti ha svelato l’approssimazione nell’approccio a una pratica così importante e delicata e una evidente smagliatura politica nella maggioranza. E anche una spaccatura tutta interna a Forza Italia, perché tra i più strenui oppositori del bando si è attestato il gruppo comunale di Forza Italia, e in particolare il consigliere Sergio Costanzo, che si è duramente scagliato contro Talerico.  Anche qui un nodo che è arrivato al pettine: a maggio scorso l’adesione di Talerico a Forza Italia benedetta dal governatore Roberto Occhiuto e dal coordinatore regionale azzurro Francesco Cannizzaro non era stata salutata con particolare entusiasmo dai dirigenti locali di Forza Italia, che avevano detto chiaramente che nulla sarebbe cambiato, nel senso che avrebbero continuato a fare opposizione come prima. I big regionali forzisti avevano derubricato l’anomalia Catanzaro come una situazione normale per un livello comunale ma oggi, alla luce di questo scontro così aspro interno al partito nella città capoluogo, la visuale potrebbe essere diversa. Si vedrà. Come si vedrà come si evolverà la verifica avviata da Fiorita: il sindaco è pressato dai suoi (originari) alleati di centrosinistra che hanno chiesto un tavolo di confronto anche per capire se davvero vale la pena proseguire con un’alleanza così innaturale, ma è pressato anche dalla paura dei numeri (“ballerini” senza il gruppo Talerico). I maligni sostengono che, nel dilemma, Fiorita proverà (democristianamente) a “scavallare” questo “nodo” con il minor danno possibile, con il rischio però di un continuo “galleggiare” improduttivo.  (a. c.)

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