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Il caso sospetto di Chikungunya, la malattia trasmessa dalle zanzare

Non c’è un passaggio da persona a persona. La diagnosi avviene con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue

Pubblicato il: 01/08/2024 – 23:07
Il caso sospetto di Chikungunya, la malattia trasmessa dalle zanzare

ROMA Un caso sospetto di Chikungunya è stato segnalato dalla Azienda Ulss 3 a Spinea, in provincia di Venezia. Negli anni passati erano stati segnalati altri focolai in Italia.
La chikungunya è una malattia virale che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette, provocando febbre e dolori alle articolazioni così forti da ‘paralizzare’ i movimenti del corpo. Il suo nome, in lingua swahili, significa infatti, ‘ciò che curva’ o ‘contorce’. La prima epidemia nota – si legge sul sito EpiCentro dell’Iss – è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale. Attualmente l’infezione è stata identificata in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe. Dal 2004, le epidemie di chikungunya sono diventate più frequenti e diffuse. La prima epidemia di infezione da virus autoctono della chikungunya in Europa – specifica il portale del Ministero della Salute – si è verificata nel 2007 in Emilia Romagna. In Italia nel 2017, si è avuta una seconda epidemia che ha interessato alcuni comuni del Lazio e della Calabria. Il periodo di incubazione della malattia è in media di 3-7 giorni, variabile fino a un massimo di 12 giorni. Improvvisamente – spiega sempre l’Iss – si manifestano febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Nella maggior parte dei casi il decorso è benigno ma in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte. L’infezione si trasmette attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes (la zanzara tigre). Non c’è, invece, un passaggio da persona a persona. La diagnosi avviene con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue. Quanto al trattamento, non esistono farmaci antivirali specifici e le cure si focalizzano nell’alleviare i sintomi con analgesici e antinfiammatori non steroidei, oltre all’assunzione di molti liquidi e riposo generale. Al momento, non sono autorizzati in Europa vaccini contro l’infezione da virus chikungunya. Di recente un vaccino è stato invece approvato negli Usa. La prevenzione della malattia consiste innanzitutto nell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare, usando ad esempio zanzariere, abiti chiari e repellenti. Fondamentale anche il controllo delle zanzare, eliminando sistematicamente tutti i ristagni d’acqua (ad esempio in sottovasi, contenitori aperti nei giardini) e realizzando campagne di disinfestazione periodiche. 

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