COSENZA La sede legale è a Taranto ma la “materia prima” è in Sila, come la logistica, basata a San Giovanni in Fiore: JureFarm (due volte nomen omen, dove jure sta per fiore in dialetto calabrese ma anche “per la legalità”, dal latino) è un’eccellenza tra le aziende a guida under 35 nel settore della lavorazione e vendita di canapa italiana, rigorosamente «coltivata nel Parco Nazionale della Sila, dove l’aria e l’acqua sono tra le più pure d’Europa». Un comparto messo a rischio, in queste ore, dall’emendamento, approvato in due commissioni della Camera, che equipara la cannabis light a quella non light (qui la notizia).
Jure Farm è costituita da 10 soci, è stata fondata il 14 marzo 2018 ed è guidata da due giovani visionari: Andrea Pucci, un IAP (imprenditore agricolo professionale), e Mattia Cusani, amministratore e membro influente dell’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia. Questa squadra diversificata collabora strettamente per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nella coltivazione della canapa, puntando a rivitalizzare le pratiche agricole sull’Altopiano con prodotti vari che spaziano da alimenti a materiali per bioedilizia.
«Le produzioni di canapa italiana dell’azienda si trovano nel Parco Nazionale della Sila, a quota 1300 m s.l.m., su terreni di alta qualità agronomica e in un territorio caratterizzato dalla presenza dell’aria e dell’acqua più pulite d’Europa. Prima di tutto, è importante sottolineare che ci troviamo in una delle aree più incontaminate del continente» dicono i ragazzi di JureFarm, che in questo progetto hanno investito risorse e aspettative. La loro storia da oggi è ancora più attuale per le ricadute negative che la decisione avrà sull’intera filiera della canapa, un passaggio su cui anche Confagricoltura ha espresso preoccupazioni.
«Ci siamo impegnati in ulteriori fruttuose collaborazioni in diverse zone della Calabria perché volevamo differenziare il tipo di coltura. Questo ci ha consentito di sperimentare e selezionare diverse varietà perfette per il nostro territorio. Anche qui, la qualità è stata la nostra priorità»: così si presentano i coltivatori-imprenditori che seguono tutta la filiera produttiva e hanno un grande seguito sui social, lavorando anche sulla spedizione online.
«Da quando abbiamo iniziato la nostra attività – raccontano –, abbiamo sempre fatto della qualità una priorità. E per questo abbiamo deciso invece di certificare tutte le nostre coltivazioni e operazioni. Perciò, puoi trovare nel nostro store prodotti di altissima qualità e sicuri! Finalmente, la migliore canapa online senza compromessi. Prima di tutto, con l’idea di favorire l’incremento della coltura già presente storicamente sull’Altopiano della Sila abbiamo intrapreso questa attività. L’alta montagna, la natura incontaminata, l’escursione termica offrono meravigliosi profumi e sfumature rendendo il nostro territorio insostituibile. essicchiamo, conciamo e rifiniamo a mano i nostri fiori con amore e li confezioniamo seguendo le migliori pratiche di salubrità. Lo facciamo perché vogliamo garantirti che la nostra canapa non sia solo la più buona, ma anche la più sana di tutte!».
Un’azienda virtuosa che non disdegna gli aspetti di eco-sostenibilità: JureFarm coltiva in GACP (Good Agricultural and Collecting Practice – standard per Biomassa nobile per uso farmaceutico) senza l’utilizzo di pesticidi e, per verificare la qualità, esegue analisi multiresiduali prima su aria, terra e acqua, e poi sui prodotti finiti. Una dedizione mista alla passione – senza tralasciare l’impatto occupazionale in una regione piagata dalla disoccupazione giovanile a dalla nuova emigrazione dei cervelli – che potrebbe rivelarsi vana dopo il giro di vite annunciato dalla maggioranza di governo. (euf)
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