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Bonifica Crotone, Voce annuncia ricorso contro il decreto del ministero dell’Ambiente

Il Mase approva un provvedimento per smaltire nella discarica privata di Columbra 360.000 tonnellate di veleni. Il sindaco va al Tar: «E’ ambiguo»

Pubblicato il: 02/08/2024 – 20:43
di Gaetano Megna
Bonifica Crotone, Voce annuncia ricorso contro il decreto del ministero dell’Ambiente

CROTONE Il ministero dell’Ambiente ha chiesto ufficialmente la modifica del Paur (Provvedimento autorizzatorio regionale) e il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, annuncia che presenterà un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria e invita Regione e Provincia a fare la stessa cosa.  Nella giornata di ieri, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha trasmesso al Comune un decreto con il quale si informa l’ente di avere approvato un provvedimento sulla questione dello smaltimento di una parte dei veleni presenti nella discarica a mare a Crotone. Secondo Voce si tratterebbe di “un provvedimento decisamente ambiguo”, che potrebbe prevedere il conferimento di circa 360.000 tonnellate di veleni nella discarica privata di Columbra di proprietà dei fratelli Vrenna. Una proposta questa, che era stata avanzata alla conferenza dei servizi decisoria del 26 giugno scorso. A conclusione della riunione a Roma era stato dato mandato al dirigente del ministero di trarre le conclusioni, tenendo conto delle posizioni maggioritarie emerse. Come scrive Voce in una nota di oggi, la Regione Calabria, il Comune e la Provincia di Crotone si sono espressi contro la proposta di smaltire a Crotone i veleni. Il ministero non ha, quindi, tenuto conto della volontà espressa dai tre enti locali. E’, comunque, la prima volta, da quando è stato avviato il dibattito sulla bonifica, che non si intende tenere conto della posizione espressa dai tre enti locali. Ora arriva un decreto anche “ambiguo” e difficile da interpretare che propone “lo stralcio al progetto operativo di bonifica fase 2” che è stato, appunto, “presentato da Eni Rewind s.p.a all’ultima conferenza dei servizi.

Gli effetti del decreto del Mase

Questo decreto consentirebbe, di fatto, il conferimento dei rifiuti pericolosi presso l’impianto individuato dalla società, sito in Crotone”. Nella conferenza dei Servizi, a cui fa riferimento Voce, è stato affrontato esclusivamente la questione dello smaltimento di circa 700.000 tonnellate di scorie ed è stato ipotizzato di smaltire a Columbra quelle più pericolose e di trasportare fuori dalla Calabria il resto. Il ministero dell’Ambiente, quindi, ha scelto di assecondare “illogicamente ed irragionevolmente la volontà della multinazionale rispetto ad una decisione già da tempo assunta e che imponeva il conferimento dei rifiuti prodotti dalle attività di bonifica al di fuori del territorio regionale”. La decisone “già da tempo assunta”, a cui fa riferimento Voce, è quella della Conferenza dei servizi decisoria tenutasi il 24 ottobre del 2019. In quella occasione è stato deciso che l’intero ammontare delle scorie stipate nella discarica a mare, più di un milione di tonnellate, dovessero essere smaltire in impianti ubicati fuori dalla Calabria. “Un provvedimento – aggiunge Voce – che, pur dando atto che le modifiche approvate non attengono in alcun modo alla realizzazione di nuove discariche o ampliamenti ma al solo destino dei rifiuti prodotti, arreca l’ennesimo danno alla collettività”. Continuando, il sindaco aggiunge: “Tanti dubbi emergono dalla lettura del provvedimento attinenti per lo più al travisamento dei fatti, alla illogicità delle scelte, alla ingerenza nelle scelte di pertinenza regionale la quale dovrà comunque riavviare il proprio procedimento attinente l’eventuale rimozione del vincolo al PAUR, alla previsione di uno “scouting postumo” da condurre da parte della società il cui esito appare già scritto”. Senza la modifica del Paur, approvato dalla Regione il 2 agosto del 2019 (cinque anni fa), il decreto del ministero dell’Ambiente non potrà essere applicato. E’ stato proprio il Paur a “imporre” lo smaltimento dei veleni di Crotone in impianti ubicati fuori dal territorio calabrese. Non si è trattato di una decisione presa a caso, perché si è tenuto conto della grave situazione ambientale in cui versa la città pitagorica e del numero esagerato di malati di cancro che si registrano nel suo territorio. Proseguendo Voce ha evidenziato che “Il decreto, oltretutto, riguarda soltanto i rifiuti di pertinenza di ENI, ossia i rifiuti speciali pericolosi contenenti metalli, permanendo totale incertezza in merito ai rifiuti più pericolosi, ossia quelli contenenti Tenorm e/o amianto, di competenza di Edison”. La destinazione dei rifiuti radioattivi con matrice d’amianto non è stata trattata nell’ultima Conferenza dei servizi. Sulla destinazione di questi rifiuti c’è una proposta del commissario per la bonifica, Emilio Errigo, che propone la realizzazione nel territorio della provincia di Crotone di una discarica di scopo. Il tema è stato oggetto di un recente confronto che si è tenuto nella sede crotonese del commissario Errigo. A questo incontro hanno partecipato anche Voce e il presidente della Provincia, Sergio Ferrari. Nella nota informativa diffusa da Errigo è stata esplicitata solo la sua posizione rispetto alla discarica di scopo. Non è stato fatto riferimento alcuno alla posizione del sindaco e del presidente della Provincia. Sarebbe opportuno che anche su questo il sindaco e il presidente dell’ente intermedio si esprimessero pubblicamente. 

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