CATANZARO «Perché il Consiglio Regionale della Calabria ha paura di parlare di autonomia differenziata proprio nei giorni in cui un numero impressionante di firme ha già consentito di superare il quorum necessario per chiedere il referendum abrogativo della legge Calderoli? Me lo sono chiesto da ex presidente dell’Assemblea regionale, non riuscendo a trovare una risposta plausibile e convincente. Perché avere paura del confronto sugli effetti che l’autonomia differenziata avrà sulla nostra Regione, a cominciare dagli squilibri in materia di sanità e istruzione? Non riesco nemmeno a capire chi è il regista occulto di questa strategia del rinvio e del disimpegno che rischia di essere perdente e scavare un solco tra la massima istituzione Calabrese e le nostre popolazioni». È quanto afferma l’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, che in una nota aggiunge: «Suscita anche molte perplessità la posizione della maggioranza del Consiglio regionale che addirittura anticipa l’inammissibilità del referendum, compito che se non andiamo errati spetta alla Corte Costituzionale. Rifiutarsi di discutere in Consiglio regionale di autonomia differenziata e referendum è stato un grave errore che il centrodestra potrebbe pagare gravemente in termini di consenso poiché la contrarietà alla legge Calderoli attraversa tutti gli schieramenti e abbraccia tanti elettori moderati. Senza contare che la battaglia sull’autonomia differenziata ha avuto il potere di sanare le divisioni all’interno del centrosinistra al punto che si sono mobilitate non solo tutte le forze del cosiddetto “campo largo”, ma anche l’intero sindacato, la Chiesa, il volontariato. Insomma, il centrodestra sta consumando un autentico suicidio. Il presidente Occhiuto, se è davvero sincero nei suoi distinguo sulla legge, prenda l’iniziativa e in apertura del prossimo Consiglio Regionale apra la discussione, consentendo a tutti i gruppi di esprimersi. Non si illuda nessuno: senza un pronunciamento netto e con questi eterni rinvii, il Consiglio regionale della Calabria passerà come favorevole all’Autonomia. Non serviranno a nulla pannicelli caldi come fantomatici osservatori e inutili studi affidati alle Università».
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x