CROTONE Costeranno 160 milioni di euro i lavori per traferire circa 360.000 tonnellate di veleni dalla discarica a mare all’impianto di Columbra di proprietà dei Fratelli Vrenna. Lo rende noto il commissario per la bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone, Emilio Errigo, che ha diffuso una nota relativa alla pubblicazione del decreto 1° agosto 2024, n. 27, firmato dal direttore Generale della Direzione Generale ECB, Luca Proietti.
Si tratta del decreto con il quale “il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha definitivamente approvato e reso esecutivo, un primo stralcio del complessivo progetto di bonifica delle aree industriali di proprietà Eni Rewind, all’interno dell’area SIN di Crotone”. “Il progetto, realizzato grazie anche all’informativa sulle attività di bonifica in corso presso le aree di pertinenza che ENI Rewind S.p.A. ha fornito al Commissario Straordinario Delegato, – scrive Errigo – riguarda, in particolare la discarica ex Pertusola sud, parte dello stabilimento ex Pertusola (Area Nord) e parte dello stabilimento ex Agricoltura a completamento della bonifica del sito, consentendo l’immediata rimozione di circa il 70% (pari a ca. 760 kton) dei volumi complessivi (ca.1050 kton) di rifiuti previsti dalla bonifica di tutte le aree oggetto di interventi di scavo e smaltimento previste dal POB FASE 2 (approvato a marzo 2020)”. Il commissario parla dei veleni (circa un milione e 50.000 tonnellate) attualmente stipati nella discarica a mare. Rifiuti che non saranno sottoposti a bonifica, ma semplicemente trasferiti dall’attuale sito a nuove discariche.
Nell Conferenza dei servizi del 26 giugno scorso è stato deciso il trasferimento di 760.000 tonnellate. La parte più pericolosa di questi rifiuti, circa 360.000 tonnellate saranno smaltite a Columbra, come prevede il decreto dell’ 1 agosto 2024, il resto, la parte meno pericolosa, dovrebbe essere traferita fiori dalla Calabria. “Come detto, – scrive Errigo – si tratta di un primo stralcio di lavori immediatamente eseguibili (per un valore di oltre 160 milioni di euro) che sono la prima risposta concreta ai cittadini di Crotone che da troppo tempo attendono l’effettivo avvio della bonifica degli ex stabilimenti industriali”. Errigo, quindi, considera la decisione una prima risposta ai cittadini di Crotone. In verità a Crotone questo progetto di lasciare in città i veleni non trova condivisione.
È un progetto inviso tanto è vero che il sindaco della città, Vincenzo Voce, ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale amministrativo della Calabria per chiedere l’annullamento del decreto che dà il via libera al progetto. Più che dai cittadini di Crotone il decreto era atteso da Eni Rewind, che lo ha voluto e sollecitato in ogni occasione. Un decreto che presenta punti oscuri visto che, per la prima volta, non si tiene conto della volontà espressa da Regione, Comune e Provincia di Crotone sul trasferimento dei veleni fuori dalla Calabria, come sancito dalla Conferenza dei servizi del 24 ottobre del 2019 e come prevede il Paur approvato dalla Regione il 2 agosto del 2019.
Secondo Errigo “l’iniziativa del Ministero (emanazione del decreto, ndr), assunta sulla base di puntuali verifiche tecniche eseguite da ISPRA e ARPA Calabria, si è resa necessaria per superare l’impasse che si era venuto a determinare a causa dell’assenza di discariche fuori dalla Regione Calabria idonee a ricevere i rifiuti della bonifica, confermata anche a seguito della ricerca, attraverso le richieste di scouting nazionale e internazionale, inviate agli enti competenti e successivamente alle forze dell’ordine, fortemente volute dal Commissario Straordinario Delegato. Continuando, Errigo scrive: “Eliminare i rifiuti dai siti contaminati ora esistenti a Crotone, non è una discrezionalità amministrativa, ma un obbligo di legge penalmente sanzionabile in caso di comportamenti omissivi e ostruzionismi agli doveri giuridici di adempimenti illegali”.
“La rimozione della discarica ex Pertusola, collocata sull’arenile di fronte le ex fabbriche, – conclude Errigo – è un progetto dall’alto valore ambientale e sanitario in quanto elimina una fonte di contaminazione dell’ambiente marino impattato dalla presenza della discarica da oltre quarant’anni”. Ha ragione Errigo a dire che i veleni vanno spostati dalla discarica a mare, ma ha torto a pensare che la soluzione indicata dal ministero possa essere quella giusta. Non è facile condividere una decisione assunta contro il volere di chi amministra legittimamente le popolazioni che vivono nel territorio. (redazione@corrierecal.it)
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