ROMA La lotta al sommerso e all’abusivismo nel settore degli affitti brevi entra nel vivo. Dal 1° settembre, stando ai programmi del ministero del Turismo, diventerà obbligatorio il Codice identificativo nazionale (Cin) per la pubblicazione degli annunci online e per l’esposizione all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica. Si conclude così, a fine mese, la fase di sperimentazione a cui hanno aderito numerose Regioni, a partire dalla Puglia, e c’è anche la Calabria. Le piattaforme, come Booking e Airbnb, si sono impegnate a non pubblicizzare più gli annunci senza Cin. La piena operatività delle sanzioni è prevista da gennaio 2025, centrale il ruolo dell’agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Sul Sole 24 Ore di oggi, gli articoli di approfondimento nei quali si spiega che «la lotta al nero negli affitti brevi cambia passo, tra poche settimane termina la fase sperimentale in sette Regioni poi ci sarà l’attivazione a pieno regime del Codice identificativo nazionale dedicato a questo tipo di locazioni. La fase 2 parte dall’2 settembre quando, nel giro di poche settimane, finiranno sotto la lente circa 500mila locazioni che, attraverso analisi incrociate, saranno analizzate dall’Agenzia delle Entrate». Dal 2025 scattano le sanzioni: fino a 8mila euro per i casi più gravi.
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