ROMA «Interessi della criminalità organizzata continuano a essere riscontrati anche nel settore delle energie rinnovabili, sia nelle fasi connesse alle aree da destinare agli impianti sia nelle attività di progettazione, costruzione e installazione degli stessi». Lo ha detto davanti la Commissione parlamentare antimafia Enzo Serata, direttore dell’Uif, Unità di informazione finanziaria – l’ente anti-riciclaggio – della Banca d’Italia: l’audizione è stata riportata oggi da “Il Sole 24 Ore”. L’analisi delle Segnalazioni per operazioni sospette Sos) – spiega “Il Sole” – «pone l’accento su una nuova e più incisiva scalata imprenditoriale delle mafie nel settore delle energie rinnovabili, soprattutto in considerazione della politica dell’Ue di decarbonizzazione». Serata ha spiegato in Antimafia che «seppure le segnalazioni sospette relative al settore delle rinnovabili sono diffuse sull’intero territorio nazionale, rilevanti concentrazioni di tali casistiche sono presenti in aree a elevata densità mafiosa». Secondo quanto emerso dall’audizione, in pratica, le mafie sarebbero alla caccia di terreni agricoli per l’installazione degli impianti.
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