ROMA La Calabria è tra le regioni nelle quali si è raccolto il maggior numero di adesioni contro l’autonomia differenziata: è quanto emerge dalla lettura di due giornali, il “Corriere della Sera” e “Il Fatto Quotidiano”. Secondo i dati citati da “Il Fatto Quotidiano” la Calabria – amministrata dal centrodestra – è la quarta regione per raccolta di firme (il 5,5% a livello nazionale) dopo Campania (centrosinistra, 21,6%), Sicilia (centrodestra, 9,5%) e Puglia (centrosinistra, 9,1). “Il Fatto”, che titola l’odierno servizio “L’Autonomia traballa a destra”, si sofferma su quanto avvenuto in Basilicata, regione governata dal centrodestra, dove in Consiglio regionale non è passata non è passata la proposta di referendum ma solo per il voto dei centristi di Azione e Iv, anche se non è passata nemmeno una mozione di maggioranza di elogio della legge Calderoli. «Quel che sta accadendo nei Consigli regionali – scrive “Il Fatto” – rispecchia il problema. E’ vero per esempio che in Calabria la destra ha respinto la richiesta di referendum della sinistra ma il governatore Roberto Occhiuto ha convinto la coalizione a sostenere un ordine del giorno: nessuna intesa, neanche sulle materie su cui non servono i Lep, fino a che non sarà chiaro l’impatto del trasferimento delle competenze nel Meridione». Secondo i dati pubblicati dal “Correre della Sera”, inoltre la Calabria è l’ottava regione in Italia per numero di adesioni digitali contro la riforma dell’autonomia differenziata (in totale 22,550): a guidare questa speciale classifica la Campania, seguita da Lazio, Lombardia, Sicilia, Puglia, Emilia Romagna, Toscana.
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