REGGIO CALABRIA Sono otto i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, in programma martedì, l’ultimo prima della pausa ferragostana. Un ordine del giorno dunque piuttosto ricco anche se le pratiche “pesanti”, quelle che risaltano da un punto di vista politico, sono essenzialmente due: la legge che istituisce la “ReDigit Spa”, la nuova società regionale per il digitale e l’informativa proposta da Fratelli d’Italia, e l’ennesima – dovrebbe essere la nona dall’inizio della legislatura – Omnibus, che al suo interno contiene la norma che prevede lo smantellamento del “carrozzone” Fondazione Mediterranea Terina (qui l’anticipazione del Corriere della Calabria). All’esame dell’aula anche il Rendiconto 2023 della Regione dopo la parifica “piena” della Corte dei Conti.
Sul piano politico, diversi i temi che ancora campeggiano nel dibattito consiliare, nel quale continua a tenere banco soprattutto il tema dell’autonomia differenziata. La maggioranza di centrodestra finora ha alzato un muro invalicabile, sebbene al suo interno non manchino posizioni diversificate (i dubbi dei due presidenti di Giunta e Consiglio, Occhiuto e Mancuso) e anche decisamente contrarie (i consiglieri di Azione De Nisi e Graziano), e di fatto ha ormai “bocciato” la proposta di referendum abrogativo della legge Calderoli presentata dal centrosinistra, affossata già nell’ultima seduta della prima Commissione dallo stesso Mancuso. Ma l’opposizione ormai ha fatto dell’autonomia differenziata la “madre di tutte le battaglie” e non è escluso che martedì il tema torni prepotentemente d’attualità su pressione dell’opposizione: se sarà così, si tratterà di capire come si atteggeranno Occhiuto e l’intera coalizione di governo. Per il resto, la seduta del 6 agosto non dovrebbe registrare particolari fibrillazioni interne agli schieramenti, anche se nel centrodestra resta il “nodo” del rinnovo delle Commissioni e delle relative presidenze finora tenuto volutamente “sotto vetro”, probabilmente per evitare nuovi strappi, soprattutto tra Forza Italia e Lega. L’orientamento che starebbe emergendo è quello di un rinvio del dossier a settembre, a meno che la maggioranza non trovi nelle prossime ore una quadra che consenta di chiudere prima della pausa anche questa pratica. (a. cant.)
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