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Bonifica Crotone, Errigo contro il sindaco Voce. «I rifiuti dell’ex Pertusola vanno rimossi con urgenza»

Il commissario per il Sin contesta la scelta del primo cittadino di voler ricorrere. «È una soluzione equilibrata e ragionevole»

Pubblicato il: 05/08/2024 – 10:15
di Gaetano Megna
Bonifica Crotone, Errigo contro il sindaco Voce. «I rifiuti  dell’ex Pertusola vanno rimossi con urgenza»

CROTONE Il commissario per la bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone, Emilio Errigo, contesta la decisione del sindaco di Crotone, Vicenzo Voce, di volere presentare ricorso contro il decreto emanato dal ministero dell’Ambiente l’1 agosto scorso, che impone di smaltire nella discarica di Columbra una parte dei veleni attualmente ammassati nella “collina” a mare. Il commissario, per l’occasione, mette da parte il linguaggio accomodante e cordiale a cui ci ha abituato nei suoi interventi ed usa la frusta nei confronti del sindaco, senza mai nominarlo.
«I ricorsi sbandierati sui giornali – scrive in una nota – in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto. E sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista».
Errigo non è d’accordo con l’annuncio fatto da Voce di volere presentare un ricorso contro il decreto con il quale il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, ha deciso che una parte dei veleni della discarica fronte mare debbano essere smaltiti nell’impianto di Crotone di proprietà del gruppo Vrenna. Non è d’accordo e accusa Voce di populismo e di essere lontano dalla buona gestione della cosa pubblica.

«Soluzione equilibrata e ragionevole»

Quel decreto considerato da Voce penalizzate, viene definito da Errigo «una soluzione equilibrata e ragionevole, per dare avvio alla bonifica del progetto stralcio ed al contempo rimettere all’ente che ha posto il vincolo allo smaltimento fuori regione la scelta finale». «Il decreto fa questo – scrive Errigo – dopo aver richiesto un supplemento di istruttoria sulla eventuale disponibilità di impianti idonei a ricevere tali rifiuti pericolosi, anche all’estero. Gli accertamenti sul territorio nazionale disposti da questo commissario straordinario hanno avuto tutti esito negativo, cosicché un ultimo tentativo va fatto all’estero, anche se in caso di esito positivo delle ricerche si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario». Una normativa strana che impedisce di smaltire i veleni di Crotone in altri territori, ma non fa la stessa cosa quando le scorie industriali sono prodotte in altre regioni e vengono portati nella discarica di Columbra. La stessa stranezza che ha caratterizzato il decreto del ministero dell’Ambiente in quanto per conteggiare gli enti preposti ad esprimere il parere favorevole allo smaltimento a Crotone è stata utilizzata la legge Bassanini nella parte che prevede il silenzio assenso. «Pur non entrando nelle polemiche tra enti di governo centrale, locale e regionale, – scrive Errigo – ci si limita ad osservare che i rifiuti della discarica ex Pertusola vanno rimossi con urgenza da dove giacciono da decenni e che è sempre possibile, che tra un ricorso al TAR e una conferenza di servizi, l’impianto di Crotone venga saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell’area ex Pertusola, resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone».

Cinque anni fa, quando si è tenuta la Conferenza dei servizi decisoria (24 ottobre 2019) che ha sancito che i veleni di Crotone dovevano essere smaltiti fuori dal territorio calabrese, le disponibilità di discariche in Italia c’era e nessuno ha sollecitato l’avvio delle attività di bonifica per evitare che esaurissero la capienza. Errigo non era stato ancora nominato e l’Eni non aveva convenenza economica ad avviare le attività visto che l’intera operazione sarebbe costata quasi due miliardi di euro (questo il costo quantificato ufficialmente). Il costo dello smaltimento a Columbra di una parte dei veleni costerà, invece, solo 160 milioni di euro. La differenza c’è ed è sostanziale rispetto a quanto era previsto nel caso in cui i veleni sarebbero stato trasportati fuori dalla Calabria. Continuando, Errigo scrive: «Il compito del sottoscritto, impresso a chiare lettere nella legge istitutiva dei commissari straordinari e nel decreto di nomina, è quello di accelerare questo percorso e rimetterlo in linea qualora esca fuori dai binari».
Secondo Errigo, quindi il sindaco di Crotone starebbe tentando di fare deragliare il treno partito con la conferenza dei servizi del 26 giugno scorso con il carico del decreto “Proietti”. «Non mancherò quindi, di adottare gli atti di competenza, – aggiunge – eventualmente anche esercitando i poteri sostitutivi di tutti gli organi e di tutti gli enti coinvolti, per perseguire l’obiettivo assegnato».
Concludendo, Errigo scrive: «Non è comprensibile in diritto, la generalizzata possibilità offerta al mercato dei rifiuti speciali pericolosi, di conferire presso l’impianto esistente e funzionante a ritmi crescenti di Crotone e che permette a chiunque lo desideri di trasportare e conferire rifiuti pericolosi da dentro e fuori la Regione Calabria mentre si vorrebbe continuare, irragionevolmente e incomprensibilmente, a non consentire e permettere, a chi è obbligato per legge, di adempiere a quanto previsto, provvedendo a mettere in sicurezza ambientale con il trasferimento e conferimento, quelle limitate quantità di residui storici dei processi industriali, caratterizzati quali pericolosi, giacenti da molti decenni in mezzo alla spiaggia del mare di Crotone». (redazione@corrierecal.it)

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