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La polemica

Cosenza, l’ira dei dissidenti: «Sulla città unica un Pd frammentato e balcanizzato»

«Il partito cittadino non può, senza discussione e rispetto dei ruoli, comportarsi come se non ci fosse una segreteria regionale e nazionale»

Pubblicato il: 05/08/2024 – 16:23
Cosenza, l’ira dei dissidenti: «Sulla città unica un Pd frammentato e balcanizzato»

COSENZA «Città unica, Pd frammentato». Sulla Grande Cosenza i dissidenti del Pd tornano a polemizzare con il partito. «Le recenti polemiche in tema di città unica manifestano e confermano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la mancanza di dialogo politico e l’arrogante comportamento del Pd della città di Cosenza», scrivono Francesco Graziadio, Gianfranco Tinto e Aldo Trecroci, notando che «la segreteria regionale si è espressa sostenendo una larga intesa, coinvolgente tutte le forze politiche, affinché, entro il 2027, si riesca a realizzare la città unica tra Cosenza, Castrolibero e Rende che, a parole, tutti auspicano, ma nei fatti molti osteggiano».
Per i tre consiglieri comunali di Democrazia e Partecipazione «la questione è complessa e la definizione delle modalità, tecniche, amministrative e politiche per concretizzare la fusione tra le tre città richiederà capacità e competenze, ma soprattutto volontà politica. In questo contesto alcuni esponenti del Pd della città di Cosenza (in sostanza Nicola Adamo e il suo ormai esiguo fedele entourage), che con ferrea determinazione hanno sostenuto la nostra espulsione per mancanza di disciplina e per aver contravvenuto alle regole statutarie, si dissociano apertamente, e senza alcuna discussione preliminare (ma nel Pd cittadino da quanto tempo non si discute di politica?) dalle decisioni della segreteria regionale. Il segretario provinciale Pecoraro e la segretaria cittadina Caligiuri tacciono o assumono atteggiamenti pilateschi: “Fate voi, azzuffatevi pure, tanto noi siamo impegnati ad espellere coloro che reclamano la discussione politica nel partito, non possiamo contraddire il nostro vero padre politico e poi dove è scritto che nel partito meglio è se di più siamo?”».
Secondo Graziadio, Tinto e Trecroci «il Pd cittadino non può, senza discussione e senza alcun rispetto dei ruoli, comportarsi come se non ci fosse una Segreteria regionale e nazionale. Il metodo arrogante e stalinista adottato nei nostri confronti adesso viene esteso anche nei confronti degli organismi gerarchicamente superiori del partito. Città unica e partito balcanizzato», concludono.

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