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Crotone, il sindaco Voce chiede le dimissioni del commissario per la bonifica Emilio Errigo

«Non hanno ascoltato gli enti locali né preso in considerazione le motivazioni in di conferenza dei servizi. Aspettiamo giustizia dal Tar»

Pubblicato il: 05/08/2024 – 20:43
di Gaetano Megna
Crotone, il sindaco Voce chiede le dimissioni del commissario per la bonifica Emilio Errigo

CROTONE Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, chiede le dimissioni del commissario per la bonifica, Emilio Errigo. La replica di Voce è immediata e non è meno dura delle accuse di Errigo, che rivolgendosi proprio al primo cittadino di Crotone aveva chiesto meno populismo e più concretezza. Errigo non aveva gradito l’annuncio di Voce di voler ricorrere al Tribunale amministrativo regionale della Calabria per chiedere l’annullamento del decreto emanato dal direttore generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti. Quel decreto impone lo smaltimento dei veleni a Crotone e costringe la regione ad annullare, nel volgere di 30 giorni, il contenuto del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), che impedisce di smaltire in Calabria i veleni della città pitagorica. La decisione annunciata da Voce, di ricorrere al Tar, non era piaciuta a Errigo che, invece, vuole chiudere la partita della bonifica, partendo dall’applicazione del decreto emanato da Luca Proietti lo scorso 1 agosto.  In una nota diffusa nel pomeriggio di oggi, Voce scrive: «Ritengo opportuno fare chiarezza sul decreto emesso dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica relativo alla bonifica dell’ex area industriale. Un decreto con il quale il ministero vorrebbe che la Regione Calabria rimuovesse il vincolo del Paur in base al quale i rifiuti delle due discariche a mare dovevano essere portati fuori regione. Un vincolo la cui rimozione fa comodo solo ad Eni».
Con questa operazione Eni potrebbe risparmiare una “montagna” di euro. Il costo complessivo preventivato nel 2019, quando si è tenuta la Conferenza dei servizi decisoria che ha stabilito che i veleni dovevano essere smaltiti fuori dalla Calabria, era di circa due miliardi di euro. L’operazione di conferimento a Columbra di circa un terzo dei veleni, da traportare in discarica con un semplice trasferimento, è di 160.000 milioni di euro. Una goccia d’acqua rispetto ai circa due miliardi da spendere in caso di trasferimento fuori regione dei veleni. Secondo Voce, quindi, il contenuto del decreto “Proietti” non farebbe comodo «di certo a Comune, Provincia e Regione che si sono sempre opposti fermamente nell’interesse della comunità cittadina. Ed è il motivo per il quale siamo già al lavoro per presentare ricorso al TAR». Voce non specifica se anche la Regione e la Provincia di Crotone sono disponibili a presentare il ricorso al Tar. Ufficialmente i due enti locali non si sono ancora espressi. Al momento, infatti, c’è solo l’invito di Voce a seguire il suo esempio. Continuando, Voce scrive: «Un decreto che presenta tante incongruenze. Ritengo che lo scouting, ovvero la ricerca di discariche in Italia e all’estero, per portare i rifiuti fuori regione non sia stata fatto adeguatamente». Una accusa rivolta ad Errigo che ha mobilitato le forze armare per effettuare ricerche sulla disponibilità di impianti per ospitare i veleni di Crotone. «Personalmente – continua Voce – ho sollecitato, anche in sede di conferenze dei servizi, il commissario straordinario Errigo affinché si facesse uno scouting serio».
Evidentemente Voce non considera seria l’attività di scouting effettuata da Errigo. Addirittura accusa Errigo di “non averlo fatto” e, quindi, di “prenderne atto”. «Esistono discariche anche all’estero, in Norvegia, in Svezia, in Austria – continua Voce – dove, ad esempio, stanno portando i rifiuti della bonifica dell’ex area Falk ubicata in Lombardia». Se così dovesse essere a mentire sarebbero stati in tanti. «Ritengo a questo punto – sottolinea Voce – che il commissario straordinario Errigo debba dimettersi, così come debba dimettersi il ministro dell’Ambiente». Concludendo, Voce scrive: «E’ una questione politica. Non hanno ascoltato gli enti locali, non hanno preso in considerazione le motivazioni tecniche portate in sede di conferenza dei servizi. A questo punto aspettiamo giustizia dal tribunale amministrativo».

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