ROMA Israele prenderebbe in considerazione la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l’Iran se venisse a conoscenza di prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare un’offensiva: lo scrivono i media ebraici dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha convocato ieri sera i capi della sicurezza israeliana per una riunione. Lo riporta il Times of Israel. All’incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. Secondo quanto riferito, Israele non sa cosa aspettarsi dall’Iran e dai suoi alleati e sta quindi discutendo un’ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio o prevenire un attacco. Durante l’incontro con Netanyahu, è stata discussa l’opzione di colpire l’Iran come misura di deterrenza, secondo quanto riportato da Ynet, anche se i funzionari della sicurezza hanno sottolineato che una tale mossa sarebbe autorizzata solo se Israele ricevesse informazioni precise che confermino che Teheran sta per lanciare un attacco. Secondo le indiscrezioni, per una simile iniziativa le prove in mano a Israele dovrebbero inoltre coincidere con quelle statunitensi, ma anche in questo caso Israele potrebbe comunque scegliere di evitare la strada dell’attacco preventivo. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto al G7 che Washington ritiene che un attacco dell’Iran a Israele potrebbe iniziare nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta The Times of Israel, citando Axios che riporterebbe fonti presenti alla riunione. Binnken ha anche specificato che gli Usa non conoscono l’esatto timing dell’attacco che l’Iran ha pianificato ma che ritengono possa cominciare oggi. Blinken ha convocato la conference call per coordinarsi con i più stretti alleati degli Stati Uniti e cercare di generare pressioni diplomatiche dell’ultimo minuto su Iran e Hezbollah per ridurre al minimo la loro rappresaglia contro Israele. Ha sottolineato che limitare l’impatto dei loro attacchi è la migliore possibilità per prevenire una guerra totale.
L’Iran e il suo alleato libanese Hezbollah hanno giurato di rispondere agli assassinii da parte di Israele del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e del comandante militare di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut.
«Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel sud del paese ed a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile. Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano». Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani.
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