CROTONE Il Partito democratico della Provincia di Crotone annuncia azioni legali contro Eni Rewind. Nei mesi scorsi il Pd aveva fatto pervenire, attraverso l’avvocato Francesco Pitaro del foro di Catanzaro, una diffida ad Eni Rewind e al ministero dell’Ambiente con la quale si chiedeva l’avvio immediato delle attività di bonifica nell’area industriale, così come prevedeva la Conferenza dei servizi del 24 ottobre del 2019. Il Pd pitagorico, quindi, torna alla carica e annuncia di volere intraprendere una nuova azione legale.
In una nota a firma del segretario provinciale dem, Leo Barberio, si legge: «Il piano di ENI Rewind è completo grazie all’inadeguatezza di Vincenzo Voce, sindaco di Crotone, e alla complicità di Roberto Occhiuto, Presidente della giunta regionale, e del presidente della provincia di Crotone Sergio Ferrari che latita sulla vicenda da mesi». Ci sarebbero, a parere di Barberio, grandi responsabilità dei vertiti delle istituzioni locali nella gestione della partita della bonifica. Il risultato della cattiva gestione dei tre vertici delle istituzioni locali «è l’arrivo del decreto del ministero dell’Ambiente che prevede lo stralcio al POB fase 2 lasciando la prima parte dei rifiuti pericolosi nella discarica di Columbia a Crotone, disattendendo gli accordi del 2019». Il decreto a cui fa riferimento Barberio è quello emanato, lo scorso 1 agosto, dal direttore generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, che impone alla Regione di modificare entro 30 giorni il Piano autorizzatorio unico regionale (Paur) e autorizza lo smaltimento nell’impianto di Columbra a Crotone, i veleni che saranno spostati dalla discarica a mare. Questo decreto autorizza lo spostamento di oltre 700.000 tonnellate di scorie industriali dalla discarica a mare: i più pericolosi li destina a Columbra e i meno pericolosi fuori dalla Regione Calabria.
A proposito del sindaco di Crotone, Barberio scrive: «Negli ultimi mesi il sindaco Voce ci ha deriso con la sua solita arroganza dicendo che l’unica strada per una bonifica favorevole ai crotonesi sarebbe stata la sua (senza specificare quale fosse la strada) denigrando le proposte e le battaglie avviate dal Pd con le associazioni locali. Un atteggiamento presuntuoso ed inadeguato che punta solo a rimandare i problemi nella speranza di giocarsi le sue carte nella campagna elettorale del prossimo anno». Tutte le scelte del sindaco, quindi, sarebbero state fatte in vista del voto amministrativo del prossimo anno, anche «la strategia del ricorso al Tar» annunciato da Voce per chiedere l’annullamento del decreto “Proietti” e «la notizia dell’esistenza di eventuali nuove discariche nel Nord Europa, che sarebbero disposte ad accogliere i rifiuti». Sino ad ora, Voce non aveva mai fatto riferimento all’esistenza di discariche presenti in Europa che avrebbero potuto accogliere i veleni di Crotone. Il riferimento alle discariche europee, per la prima volta, lo ha fatto per denunciare il presunto fallimento del commissario per la bonifica del Sin, Emilio Errigo, che lo aveva accusato di populismo. «Se fosse così (esistenza di discariche, ndr) – si chiede Barberio – perché il sindaco le fa uscire solo a fatto compiuto invece di segnalarle nella fase di scouting?». Il fatto compiuto è rappresentato dal “decreto Proietti”. Per quanto riguarda le presunte responsabilità di Occhiuto, Barberio scrive: «Negli ultimi mesi il presidente Occhiuto ha aperto le porte a ENI Rewind con un piano dei rifiuti palesemente carente e che, in barba alla logica democratica, non ha voluto nessun confronto con le opposizioni sulle parti più carenti del suo piano. Ultima dimostrazione di questo atteggiamento è la non risposta al consigliere regionale Raffaele Mammoliti che ha interrogato ufficialmente il presidente (e il presidente della provincia Ferrari) per capire la posizione della Regione riguardo il ricorso al TAR sulla vicenda». Il segretario provinciale del Pd non risparmia critiche nemmeno per il ministero dell’Ambiente che avrebbe avuto un «atteggiamento ambiguo» in quanto, «pur avendo una discarica in Albania, che ha manifestato allo stesso ministero la disponibilità ad accogliere i rifiuti, non ha dato specifiche spiegazioni riguardo la possibilità di inviare lì o nelle eventuali altre discariche individuate idonee ad accogliere i rifiuti». Sempre secondo Barberio, il fronte a favore dell’Eni si è rotto: «Fino ad una settimana fa sembravano uniti a livello di scopo e ora viaggiano ognuno per conto proprio attaccandosi a vicenda e chiedendo dimissioni l’uno dell’altro solo per dare in pasto all’opinione pubblica un colpevole da demonizzare». Continuando, Barberio parla di «una serie interminabile di bugie e inadeguatezze da parte di un centrodestra che si attiva solo in apparenza e che facilita gli interessi di una multinazionale che non ha interessi verso lo sviluppo del nostro territorio e verso la salute dei crotonesi, ma intende portare a termine il lavoro nel modo più semplice possibile». Concludendo, Barberio scrive che «purtroppo la battaglia politica (non) portata avanti da Voce e Occhiuto ha prodotto disastri a cui dovremo rimediare noi nelle sedi giudiziarie per il bene dei Crotonesi».
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