CATANZARO Erano annunciate da settimane, ora sarebbero state presentate anche se dovrebbero essere protocollate nelle prossime ore. Arrivano le dimissioni dell’assessore Raffaele Scalise, titolare della delega dei lavori pubblici, dalla Giunta comunale di Catanzaro: dimissioni di natura personale e professionale, quelle di Scalise, non legate a motivi politici, e tuttavia la sua vicenda viene inquadrata dagli analisti nel contesto del “tagliando” che il sindaco Nicola Fiorita ha avviato nelle scorse settimane sul piano politico e amministrativo. Secondo quanto riferiscono fonti accreditate, a Scalise subentrerà Pasquale Squillace, area Pd, attuale capo di gabinetto e uomo di fiducia del sindaco. Quanto al resto, al momento la situazione della verifica è molto magmatica, con diversi nodi da sciogliere, intrecciati gli uni agli altri, mentre nelle prossime ore potrebbe tenersi un vertice tra il sindaco e la coalizione di centrosinistra, quella che l’ha candidato nella cavalcata vincente del 2022. Il nodo politico più scivoloso è il perimetro della maggioranza, una maggioranza politicamente “posticcia” ed eterogenea visto che per motivi numerici è stata allargata a un’area di centrodestra rappresentata dal consigliere regionale di Forza Italia Antonello Talerico, tra l’altro – ad aggiungere paradossi a paradossi – avversato aspramente dal gruppo consiliare di Fi, che è all’opposizione.
Da diversi settori del centrosinistra, compreso il Pd, da settimane è partita la richiesta a Fiorita di un riequilibrio dell’alleanza in un senso meno sbilanciato a favore del gruppo Talerico, che in effetti sembra avere un peso preponderante rispetto alla coalizione prettamente fioritiana, cosa che avrebbe motivato anche la minaccia di dimissioni di un altro assessore, Donatella Monteverdi, tra l’altro storica fedelissima dello stesso Fiorita. La posizione della Monteverdi sarebbe ancora in bilico, in attesa di un chiarimento nell’ambito di questa complessiva verifica che però secondo diversi analisti potrebbe concludersi non a breve, anche dopo la pausa ferragostana, per arrivare a settembre alla fine della giostra. Secondo quanto si è appreso, infatti, Fiorita non avrebbe una particolare intenzione di ritoccare gli attuali equilibri di Giunta, la cui disomogeneità peraltro continua ad alimentare mediazioni spesso al ribasso e uno stallo amministrativo ben esemplificato dall’”affaire” del bando sul servizio dei rifiuti, ritirato in autotutela per problematiche di carattere amministrativo ma non solo. L’impressione generale degli analisti è quella di un “tagliando” che alla fine lascerà sostanzialmente le cose come stanno, fatte salve forzature che potrebbero arrivare da alcuni partiti della coalizione, come il Pd, che tuttavia non brilla per coraggio, come tutti gli attori protagonisti della scena politica al Comune di Catanzaro, a partire dal sindaco. Forzature in effetti abbastanza improbabili, in una città nel quale a governare in genere sono la realpolitik e il trasversalismo. (c. a.)
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