REGGIO CALABRIA Il “Moloch” sanità, che da sola divora quasi il 77% delle risorse, e poi altre “zavorre” che irrigidiscono i conti. Il Rendiconto 2023 della Regione Calabria si struttura su queste direttrici che delineano un contesto finanziario sempre molto ingessato, con ridottissimi spazi di manovra, fortemente condizionato da vincoli interni ed esterni. Il documento contabile, approvato già a fine aprile dalla Giunta Occhiuto, approda oggi in Consiglio regionale per il via libera definitivo dopo la parifica “piena” della Corte dei Conti, parifica che ha evidenziato i passi avanti in Cittadella nelle politiche di bilancio ma anche le criticità che ancora le caratterizzano.
Sul piano numerico, il Rendiconto cristallizzato dal progetto di legge della Giunta fa il punto sulla situazione economica e finanziaria dell’ente e sui risultati della gestione dell’amministrazione. Nel testo si evidenzia che «il totale delle entrate accertate nell’esercizio finanziario 2023 è stabilito in 7,951 miliardi» (da riscuotere ancora 2,344 miliardi)), mentre il totale delle spese impegnate è stabilito in 7,665 miliardi (da pagare 1,903 miliardi): i residui attivi ammontano a 5,877 miliardi, i residui passivi ammontano a 4.389 miliardi. Infine, il risultato di amministrazione al 31 dicembre è 2,076 miliardi, il risultato economico dell’esercizio 2022 è di 185,1 milioni.
Sulle casse e sui conti della Regione si conferma il peso preponderante della sanità, che assorbe oltre i due terzi del bilancio della Cittadella. Secondo le risultanze del Rendiconto, le entrate per il 2023 ammontano a oltre 8,1 miliardi ma – si legge nella relazione – «deve precisarsi, tuttavia, che gran parte di dette entrate è destinata alla sanità, ove si consideri che al servizio sanitario nazionale è devoluta la compartecipazione all’Iva pari ad oltre 3.485,260 Meuro, una quota dell’Irap pari ad euro 114,39 Meuro e una quota dell’Irpef pari a oltre 213,39 Meuro». Quanto alle spese, quelle impegnate dalla Regione nell’esercizio 2023 risultano pari ad euro 7,165, e «nell’ambito delle spese correnti impegnate nell’anno 2023, circa il 77% è destinato alla sanità». Quanto al finanziamento del Servizio sanitario regionale per il 2023, dalle tabelle allegate al Rendiconto della Regione emergono come voci più consistenti i 289,3 milioni per la mobilità passiva (più 4,4 milioni per quella internazionale) e gli oltre 31 milioni per l’aumento de prezzi delle fonti energetiche.
Nella relazione al Rendiconto si mettono in fila anche le criticità, come lo stato del contenzioso: «Anche quest’anno – si legge – l’Avvocatura ha aggiornato l’elenco del contenzioso regionale, espungendo dallo stesso le vertenze ormai concluse con esito positivo, segnalando quelle concluse con esito negativo che daranno luogo all’utilizzo delle risorse accantonate nel corso degli anni e rivedendo la tipologia di rischio connesso ai contenziosi ancora in corso, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali recenti. Per come è emerso dalla relazione predisposta dal coordinatore dell’Avvocatura regionale, il valore complessivo del fondo determinato a chiusura dell’esercizio finanziario dell’anno 2023, rivisitato anche alla luce delle indicazioni formulate dalla magistratura contabile, è stato complessivamente determinato in euro 240.323.294,82, con un incremento, rispetto al valore dell’anno 2022 di oltre il 35,00%». C’è poi anche la voce relativa agli accantonamenti per coprire le perdite delle società in house, e delle società partecipate o controllate dalla Regione, accantonamenti per oltre 15 milioni: riguardano – si spiega nella relazione – le società che «nel corso degli anni hanno evidenziato perdite non ripianate e portate a nuovo: Fincalabra Spa per euro 2.786.192,00, e Sacal Spa per euro 12.464.333,93». (a. c.)
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