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“Calabria Verde”, addio alla contabilità orale. «Un transatlantico che torna alla normalità»

Gallo in Consiglio regionale fa il punto sull’azienda forestale, tra passi avanti e qualche criticità. Il “nodo” privatizzazione che non piace al Pd

Pubblicato il: 07/08/2024 – 16:01
“Calabria Verde”, addio alla contabilità orale. «Un transatlantico che torna alla normalità»

REGGIO CALABRIA «“Calabria Verde” sta tornando alla normalità». Nell’ultima seduta del Consiglio regionale è stato approvato il bilancio di previsione 2024-26 dell’azienda forestale, ente in house della Regione Calabria. A tracciare lo “stato dell’arte” di “Calabria Verde”, al fondo di un articolato dibattito con il centrosinistra e soprattutto con il Pd, è stato l’assessore regionale con delega alla Forestazione Gianluca Gallo.

Il dibattito

In aula sono arrivati il rendiconto 2022 e il bilancio di previsione 2024-26 di “Calabria Verde”, sui cui ha relazionato, in un’unica “soluzione”, il presidente della Commissione Bilancio Antonio Montuoro (FdI), che ha riferito dei pareri positivi ai due documenti contabili da parte dei Dipartimenti interessati della Regione dai quali si evince il rispetto degli equilibri contabili. Critici dai banchi del Pd i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti, che Gallo definirà «“assessore ombra” alla Forestazione», e Mimmo Bevacqua, che si sono detti sostanzialmente contrari alla “privatizzazione” di “Calabria Verde, la sua trasformazione in ente pubblico economico, ipotesi allo studio della Giunta regionale che sul punto si sta confrontando con i sindacati, ancora molto scettici anch’essi su questo approdo. Mammoliti, in particolare, ha sottolineato «il proficuo lavoro di bonifica dei territori svolto dagli operai forestali, purtroppo molto bistrattati in passato, che ha consentito di evitare le calamità naturali verificatisi negli anni ‘70», evidenziando «la necessità di salvaguardare questo patrimonio, compiendo scelte coraggiose e destinando maggiori risorse finanziarie volte a garantire la corresponsione degli emolumenti al personale dipendente» e dicendo di «non individuare nel bilancio dell’ente una visione strategica e programmatoria».

Il consigliere regionale Raffaele Mammoliti

L’intervento di Gallo

Quindi, l’intervento dio Gallo che ha fatto il punto di «un lunghissimo iter nel quale – ha ricordato l’assessore – siamo riusciti prima in Commissione poi in Consiglio ad approvare gli atti di rendiconto, gli strumenti finanziari di questo “transatlantico” della nostra regione che è “Calabria Verde”, che ha qualche migliaio di dipendenti, che ha bilanci importanti, la forestazione in Calabria costa quasi 200 milioni di euro ancora oggi perché noi abbiamo tutti i forestali a tempo pieno e indeterminato, un costo pro capite di circa 43mila euro lordi». Gallo ha evidenziato come «dopo anni di governo di centrosinistra, anni nei quali non erano approvati i bilanci di previsione, i rendiconti di questo “transatlantico”, il direttore di “Calabria Verde” Giuseppe Oliva con la sua capacità amministrativa è riuscito a rassegnare i rendiconti degli anni precedenti passati e adesso approviamo addirittura il primo bilancio di previsione 2’24-26, segno evidente che “Calabria Verde” sta tornando alla normalità».

Gallo regione Afor consiglio regionale
L’assessore regionale Gianluca Gallo

Ancora 40 milioni da ripianare

Certo – ha rimarcato ancora Gallo – «m questa normalità c’è un passaggio, l’esigenza da parte di “Calabria Verde” di ripianare in questo triennio circa 40 milioni di euro di debiti che sono stati generati, proprio a partire dal 2018, quando non c’era questo governo regionale e non c’era questa governance a “Calabria Verde”. Con 40 milioni di euro quanti giovani delle aree interne avremmo assunto in questi anni? Tantissimi, se si considera – ha proseguito l’assessore rivolgendosi al centrosinistra – che noi, questa parte, non voi, abbiamo stabilizzato in Calabria Verde gli oltre 300 lavoratori della legge 15 che voi avete tenuto per tantissimi anni precariato». Gallo ha rammentato poi che al suo primo anno da assessore «gli stanziamenti statali per la forestazione calabrese furono decurtati di 40 milioni di euro e che solo la sfortunata coincidenza con la pandemia consentì di far fronte agli impegni con i dipendenti, grazie alla disoccupazione Covid. Ricordo poi gli interventi del presidente Occhiuto, allora in qualità di capogruppo di Forza Italia alla Camera, che consentirono, tramite emendamenti da 180 milioni, di recuperare le risorse necessarie per il 2021 ed il 2022 e successivamente di far ricorso alle anticipazioni di fondi europei per il 2023 e per il 2024». Secondo Gallo «è giusto dare il merito rispetto ad azioni che questo presidente e anche questo governo ha portato avanti in questi anni. In questi anni abbiamo affrontato tante emergenze, ora riportiamo alla gestione ordinaria “Calabria Verde”, sia pure con una un’altra problematica che noi stiamo definendo, e che è la liquidazione Afor della quale nessuno di voi – ha detto sempre rivolgendosi ai banchi del centrosinistra – parla mai. Ricordate quando c’erano 40mila forestali che hanno fatto tante cose, ma hanno anche fatto assumere alla Regione tanti impegni. C’è questa liquidazione di Afor, che è la mamma di “Calabria Verde”, rispetto alla quale “Calabria Verde” ha anticipato circa 100 milioni per pagare i Tfr dei forestali che sono andati in questi anni in pensione. “Calabria Verde” è una delle creditrici della liquidazione di Afor e quindi questo è un tema all’attenzione, non lo nascondiamo sotto il tappeto, un tema che non abbiamo naturalmente generato noi ma che deve essere patrimonio di tutti, ovviamente a partire da chi governa». Insomma, tanti i temi illustrati in Consiglio regionale su “Calabria Verde”: è rimasto invece nell’ombra il tema della possibile “privatizzazione” di “Calabria Verde”.  (c. a.)

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