ROMA Doppio “stop” di Roberto Calderoli alla Regione Calabria. Su proposta del ministro della Lega per gli Affari regionali, “padre” della legge sull’autonomia differenziata che non convince tanto il governatore azzurro Roberto Occhiuto, il governo oggi ha deliberato di impugnare davanti la Corte Costituzionale la legge della Regione Calabria 27 dello scorso 8 luglio, recante “Modifiche della legge regionale 25/2013. Disposizioni in materia di forestazione”, «in quanto – si legge nel comunicato del Cdm – talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e di coordinamento della finanza pubblica, violano gli articoli 3 e 117, secondo comma, lettera l), e terzo comma, della Costituzione»: si tratta in pratica della legge regionale che inquadra i sorveglianti idraulici trasformandone il rapporto di lavoro. Sempre su proposta del ministro Calderoli, il governo – riferisce la nota del Cdm – «ha deliberato di resistere nel giudizio per conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Calabria» contro una ordinanza dello scorso 30 maggio 2024 della Corte dei Cassazione. Saranno sicuramente due decisioni motivate sul piano tecnico-giuridico, ma ovviamente fa capolino il sospetto di un doppio “stop” di Calderoli anche politico, una sorta di reazione alle resistenze “calabrese”, anche da fronti del centrodestra, all’autonomia differenziata. (c. a.)
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