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La “guerra” Grillo-Conte. Pentastellati calabresi nella pattuglia del fondatore M5S

Abate e Morra tra i firmatari di una lettera di fuoco contro l’attuale leader. Ma nel partito regionale sembra prevalere il favore verso l’ex premier

Pubblicato il: 07/08/2024 – 13:52
La “guerra” Grillo-Conte. Pentastellati calabresi nella pattuglia del fondatore M5S

LAMEZIA TERME Lo spettro è la scissione, tanti la escludono ma qualcuno la evoca. Il Movimento 5 Stelle vive l’estate più calda con la ormai conclamata divisione tra il leader Giuseppe Conte e il Garante e – soprattutto fondatore – Beppe Grillo, che secondo “Repubblica” «non condivide nulla del percorso intrapreso dall’ex premier sempre più al lavoro per un’assemblea costituente». Sul tavolo, le accuse a Conte di aver stravolto la “filosofia” originaria del Movimento 5 Stelle, dandogli una struttura più da partito, determinando in questo modo anche i più recenti tracolli elettorali dei pentastellati. Una “guerra” tra “pesi massimi” che sta suscitando una certa preoccupazione nel M5S, facendo da detonatore anche a vecchie e mai sopite rivendicazioni e facendo riemergere personaggi che erano scomparsi dai radar, soprattutto ex parlamentari bloccati nella carriera dal limite insormontabile dei due mandati. L’ala più radicale del M55, quella ancora molto legata all’ortodossia grillina, è uscita allo scoperto con una lettera di fuoco contro Conte sottoscritta da diversi ex parlamentari, guidati da Alessio Villarosa, ex sottosegretario all’Economia, che – spiega ancora “Repubblica” – «qualche settimana fa ha incontrato Grillo». Tra i firmatari della lettera anche due ex parlamentari M5S della Calabria, il cosentino Nicola Morra, già presidente della Commissione parlamentare antimafia, e la coriglianese Rosa Silvana Abate, insieme a nomi che dicono poco alle latitudini calabresi ma che nel firmamento pentastellato hanno un certo peso, come Ehm Yana Chiara, Jessica Costanzo, Emanuele Dessì, Elio Lannutti, Simona Suriano, Raffaele Trano e Andrea Vallascas.

La lettera degli ex parlamentari

Gli ex M5S contestano «lo stravolgimento» messo in atto da Conte «senza valutarne gli effetti e rispettare identità e storia di chi sta cambiando è spesso puro caos e protagonismo narcisista». «Fa poi rabbia leggere nella lettera del capo politico attuale fantasie sui gruppi territoriali. È evidente a tutti – scrivono ancora – che il Movimento nei territori non esiste più. I veri attivisti, quelli che hanno sempre lavorato senza secondi fini, senza ambire alla candidatura, hanno capito che il Movimento era diventato un partito come gli altri, da “partita del cuore” tutti abbracciati affettuosamente. Serve credibilità, non nuova organizzazione». E qui – sostiene sempre “Repubblica” – un affondo anche al campo largo, al rapporto sempre più intenso tra M5S e Pd, che lo stesso Grillo, che pure era sto fautore dell’alleanza nel governo Conte II, adesso inizia a soffrire essendo stato esautorato da tutto. Il peccato originale, secondo questo gruppo di ex M5S, è l’aver sostenuto il governo Draghi, ma al di là del passato la lettera si concentra su ciò che succederà nei prossimi mesi. «Beppe Grillo ha sicuramente commesso errori, ma – riferiscono nella lettera gli ex portavoce – ha dato l’anima per far nascere l’unica vera innovazione capace di far tornare entusiasmo nei confronti della politica. Scaricare tutta la colpa delle difficoltà del fu Movimento su Grillo è assolutamente scorretto, così come lo è affermare che il garante cercasse un incontro ristretto di pochi fidati ruffiani per cambiare le regole del Movimento stesso. Chi conosce Beppe sa che chiedeva il solito confronto, come si è sempre fatto negli anni, con tutti, ribadiamo tutti, gli eletti a Roma, perché se sono lì in qualche misura c’entra anche lui, il Garante».

Il futuro

Secondo quanto rimarca “Repubblica”, la lettera è un sasso nello stagno per vedere che effetto fa e vedere se raccogliere ulteriori adesioni, che i firmatari danno per sicure. Si tratta di capire cosa succederà nel partito e anche nei territori. Al momento la “guerra” è confinata essenzialmente ai due grandi leader ma secondo diversi osservatori politici Conte può contare sicuramente sul fatto che la pattuglia parlamentare attuale è nata e cresciuta, nella grandissima parte, con e sotto la sua guida. Un ragionamento che – spiegano fonti interne al M5S regionale – può valere anche per l’attuale delegazione parlamentare eletta in Calabria, che ha sicuramente una “trazione” e una formazione contiana più che grillina. Una formazione anche più politica e meno movimentista, che ha portato i deputati delle ultime due legislature del M5S a ragionare in termini di trattative con esponenti di altri partiti: una dinamica impensabile fino a qualche anno fa, una dinamica che gli albori del Movimento 5 Stelle escludeva per principio.  In ogni caso, nel M5S ora c’è sicuramente parecchia fibrillazione e il futuro è tutto in divenire. Scrive infatti sempre “Repubblica”: «Conte è sempre più determinato sulla strada della Costituente, nella cui organizzazione Grillo non è stato coinvolto. Martedì sera il presidente ha incontrato i parlamentari per illustrare loro quali saranno i prossimi passaggi. “Gli iscritti decideranno cosa discutere e possono mettere in discussione anche il ruolo del sottoscritto. Possono mettere in discussione la struttura di vertice, perché altrimenti non sarebbe” un processo “rifondativo. E la cosa bella è che anche in questo confronto con i parlamentari si è accettato questo spirito, si è condivisa questa prospettiva”. Parla di “buon clima” e “compattezza” tra i parlamentari, Conte, ma qualche malumore, qualche dubbio sul metodo, è stato registrato. Ed è proprio su questo malessere che fa leva la pattuglia degli ex, intenta ad ingrossare le fila per far sentire Grillo meno solo». (c. a.)

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