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Rifiuti a Crotone, anche Pingitore sollecita la (sua) maggioranza per il Consiglio comunale aperto

La richiesta di convocazione era stata avanzata 15 giorni fa con un documento firmato da 9 consiglieri, ma serve un quinto dei rappresentanti

Pubblicato il: 07/08/2024 – 17:54
Rifiuti a Crotone, anche Pingitore sollecita la (sua) maggioranza per il Consiglio comunale aperto

CROTONE «La maggioranza non vuole la convocazione della seduta del consiglio comunale aperto per discutere della bonifica e delle questioni ambientali». La richiesta di convocazione era stata avanzata lo scorso 22 luglio, con un documento firmato da nove consiglieri, tre di maggioranza e sei di opposizione. Il primo firmatario della richiesta, Igino Pingitore, punto di forza della maggioranza che sostiene l’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Voce, intervenendo sul ritardo, si dice convinto che «c’è la volontà di non volere discutere della delicata questione che attiene anche la salute dei cittadini».
Il presidente del Consiglio comunale, Mario Megna, che ha ricevuto la richiesta «non solo non ha proceduto alla convocazione dell’assise, ma addirittura non ha fornito alcuna motivazione per il ritardo». Preoccupato di questo ritardo e soprattutto del silenzio assordante, Pingitore ha deciso di chiedere chiarimenti ufficiali inviando una Pec di sollecito al presidente del Consiglio. «Ho chiesto a Megna – scrive Pingitore in una nota – l’immediata convocazione del consiglio comunale aperto, soprattutto alla luce delle ultime notizie poco rassicuranti per Crotone». Pingitore si riferisce al decreto dell’1 agosto con il quale il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, ha sancito l’avvio del trasferimento dei veleni della discarica a mare all’impianto di Columbra.
«Mi dispiace dover constatare – scrive Pingitore – che il presidente del consiglio abbia atteso il mio sollecito per chiarire che la convocazione di un Consiglio aperto non richiede un quinto delle firme dei consiglieri, come avviene per la convocazione di un’assise ordinaria, ma almeno di un terzo». Sono così passati inutilmente 15 giorni. Questo, secondo Pingitore, è il segnale che la maggioranza non vuole discutere del problema. «La situazione creata è deludente – aggiunge –, poiché non giustifico il ritardo generato, ora ancora di più, dopo le spiacevoli determinazioni nell’ultima conferenza dei servizi e soprattutto in relazione a una tematica di alto valore socio-culturale, ambientale e di grande rilevanza democratica».
«Perché questo ritardo?», si è chiesto Pingitore. Non avere fatto firmare la richiesta da un terzo dei consiglieri «è una svista, ma è grave che gli uffici competenti non abbiano immediatamente segnalato la questione». Continuando, Pingitore sottolinea che «su questo argomento non deve prevalere l’aspetto politico e gli interessi della maggioranza, ma solo il buon senso e fare scelte per il bene della città». Concludendo, «si auspica che altri due consiglieri sottoscrivano subito la richiesta di convocazione per ottenere l’immediata convocazione del consiglio comunale aperto, così potranno essere assunte decisioni importanti nell’interesse della città e dei cittadini».

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