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il “caso” bonifica

Crotone, atto di sfiducia degli enti locali verso il ministero dell’Ambiente e il commissario

Il ricorso al Tar contro il decreto pro-Eni, condiviso dalla popolazione, ha anche un significativo risvolto politico interno al centrodestra

Pubblicato il: 09/08/2024 – 13:27
di Gaetano Megna
Crotone, atto di sfiducia degli enti locali verso il ministero dell’Ambiente e il commissario

CROTONE Atto di sfiducia nei confronti del ministero dell’Ambiente e del commissario straordinario per la bonifica, Emilio Errigo. Ha anche questa chiave di lettura politica il ricorso al Tribunale amministrativo della Calabria annunciato da Regione Calabria, Comune e Provincia di Crotone per chiedere l’annullamento del decreto emanato, lo scorso 1 agosto, dal dirigente generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti. D’altra parte, a lanciare il guanto di sfida ai tre enti locali è stato proprio il ministero dell’Ambiente, che ha potuto contare sulla condivisione del commissario Errigo. I tre enti locali, infatti, alla Conferenza dei servizi decisoria del 26 giugno scorso, si erano espressi contro la proposta di Eni Rewind di smaltire a Crotone, nell’impianto di Columbra, la prima trance di veleni che sarebbero stati eliminati dalla discarica a mare. Per la prima volta, da quando è iniziata la battaglia della bonifica, è stata presa una decisione che andasse contro la volontà espressa da Regione, Comune e Provincia di Crotone. Applicando una norma, che glielo consente (art. 14 ter, comma 7, legge n. 241 del 1990), Proietti, quindi, non ha tenuto conto della volontà espressa da coloro che legittimamente, essendo stati eletti, rappresentano le popolazioni della Calabria, di Crotone e della sua provincia. Il ministero, con la condivisione del commissario Errigo, ha deciso di usare il pugno di ferro e dare subito avvio alle attività cosa che, però, non era stata fatta per le decisioni assunte nella Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019. Anche allora era stata presa una decisione da rispettare. Era stato sancito che tutti i veleni (oltre un milione di tonnellate) presenti nella discarica a mare dovessero essere smaltiti fuori dal suolo calabrese. Non si trattava di una scelta frutto di una decisione estemporanea, ma di una presa d’atto della grave situazione ambientale e sanitaria che i cittadini di Crotone vivono da anni. Un atto di tutela nei confronti di un popolo che ha un’altissima percentuale di malati di cancro, come si evince da studi scientifici accreditati. Il ministero, quindi, ha fatto spalluccia per le decisioni assunte il 24 ottobre del 2019, ma non ha perso tempo ed ha emanato un decreto attuativo, con tanto cronoprogramma, per le decisioni assunte il 26 giugno scorso, con il chiaro parere negativo di Regione, Comune e Provincia di Crotone. Applica addirittura la legge 241 che consenti di acquisire, tra i pareri favorevoli, quelli degli enti che non si sono espressi o quelli che si sono detti contro, ma non hanno motivato la loro contrarietà. Il ricorso al Tar annunciato dai tre enti non solo è legittimo, ma trova la condivisione di gran parte della popolazione del Crotonese e della Calabria. Ministero e commissario sono stati sfiduciati anche da amministrazioni “amiche”. Errigo è un tecnico, ma è stato nominato dal Governo di centrodestra. La Regione e la Provincia pitagorica sono governate da giunte a guida centrodestra (Forza Italia). L’unica amministrazione sulla carta, non targata politicamente, è quella del Comune, che ha un sindaco di espressione civica. Solo sulla carta, perché da tempo il sindaco Vicenzo Voce ha stretto un patto di “collaborazione” con Roberto Occhiuto (Regione) e con Sergio Ferrari (Provincia). D’altra parte Occhiuto coltiva il rapporto con Voce, che è l’unico sindaco “amico” tra quelli che governano le città capoluogo di provincia della Calabria. Anche questo aspetto potrebbe avere pesato nella decisione di Occhiuto di contrastare il ministero dell’Ambiente e al commissario. Tra le stranezze presenti nel decreto “Proietti”, c’è il solito riferimento al progetto di realizzare una discarica a Crotone proposto da Guglielmo Maio. Che ci azzecca Maio con la bonifica?

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