RENDE «Dopo aver letto in questi giorni tante sciocchezze e nefandezze sulla città unica, sulle quali a breve torneremo, oggi registriamo l’ennesimo scippo avvenuto ai danni della comunità della nostra area urbana. Ci vien da dire: Oltre al danno, la beffa! Non troviamo altre parole per commentare la decisione della Regione Calabria di destinare fondi Por, provenienti dal Fsc, alla metropolitana Catanzaro-Germaneto. Fin qui niente da dire. Mentre, nulla è stato deciso per la metro Cosenza-Rende-Unical. Anzi sì: hanno deciso di farla definitivamente fallire. Evidentemente il centrodestra guidato dai fratelli Occhiuto, dopo aver fatto perdere i 160 milioni di euro destinati al collegamento metropolitano tra Cosenza-Rende-Unical ha cestinato il progetto che a quanto pare non viene più preso in considerazione». Lo afferma la federazione Riformista di Rende. «Dobbiamo ricordare a quanti sostengono che fin dagli anni ‘70 non sia stato compiuto nessun passo in avanti sul fronte dell’area urbana che – sostiene la Federazione Riformista di Rende – questo progetto di collegamento Cosenza-Rende-Unical era nato per volontà delle amministrazioni comunali di Cosenza e di Rende, che dai primi anni 2000 fino al 2011, si riunivano di frequente per confrontarsi e sviluppare una visione di area urbana che fosse la più moderna ed europea. In questo contesto, fu progettato, finanziato ed appaltato il progetto di metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical. Vi è da dire che questo continuo confronto tra le amministrazioni ha sviluppato accordi di programma che hanno consentito la realizzazione tra Cosenza e Rende di importanti opere finalizzate proprio allo sviluppo dell’area urbana: il parco Acquatico, i due viale Parco, ecc. Ancora oggi, tramite i fondi di Agenda Urbana, le due municipalità godono di finanziamenti continui intercettati con quegli accordi di programma. Appare del tutto kafkiano – rimarca la Federazione Riformista di Rende – che i sostenitori della cosiddetta città unica siano i protagonisti di questa recente stagione amministrativa che ha fatto deragliare la metropolitana leggera cosentina, che non interessa agli attuali gestori del potere regionale. Ed infatti, la metro leggera è fallita nei dieci anni in cui Cosenza è stata governata da una coalizione di centrodestra, guidata dall’architetto Occhiuto insieme all’allora assessore Succurro e all’allora presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo. Quindi, coloro che sono scesi definitivamente dalla metropolitana leggera, e si sono esibiti solamente in una sceneggiata sulla circolare veloce insieme all’allora rettore Crisci, sono gli stessi che oggi pretendono di salire in cattedra per darci lezioni di area urbana e di città unica. Povera Rende, povera Cosenza, povera Calabria».
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