«L’integrazione del finanziamento del sistema ferroviario Catanzaro – Germaneto – Lido non può essere motivo di contrapposizione campanilista. Il problema non è finanziare il completamento di una opera già avviata e giunta ad uno stato avanzato dei lavori. Il danno vero è lo scippo effettuato a danno dell’ area urbana cosentina: il presidente Occhiuto dopo aver approvato ed eseguito una transazione milionaria con l’azienda aggiudicataria dei lavori ed avere cancellato il finanziamento della metrotranvia Cosenza, Rende e Università, ritiene di insistere ancora sulla linea di ostracismo verso la organizzazione e la modernizzazione del sistema di trasporto pubblico della città di Cosenza e del suo hinterland». Lo scrive Gabriele Petrone, presidente del circolo Pd Cosenza. «Un danno – continua . che le comunità locali stanno pagando con i tassi elevati di inquinamento ambientale dovuti alla mancata riduzione delle emissioni dei gas auto e per le carenze strutturali del servizio di trasporto. Con un colpo di mano, attraverso un procedimento la cui legittimità sarebbe tutta da verificare, è stata impedita la realizzazione di un progetto che sarebbe stata una vera svolta per il sistema della area conurbata».
«Prima il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e poi il fratello Roberto, presidente della Regione hanno azzerato un progetto proposto da Beniamino Andreatta e poi avviato nella sua attuazione da Giacomo Mancini e Sandro Principe, con il sostegno della giunta regionale guidata dall’on Luigi Meduri. È grave però che si continua a perseverare in una politica nemica dello sviluppo territoriale locale. Infatti, tutto tace sulla definizione del tipo di gestione del servizio urbano alla luce del fallimento dell’Amaco. La Regione non si è ancora pronunciata sulla proposta avanzata dal Consiglio comunale di Cosenza per il subentro di Ferrovie della Calabria, nonostante le promesse fatte ai lavoratori nelle immediatezze del fallimento. E sulla programmazione regionale degli investimenti permane ancora la scelta del definanziamento della metropolitana leggera, mentre si dovrebbe prevedere un investimento efficace per realizzare un collegamento rapido, ecosostenibile e di tipo metropolitano tra la città capoluogo e l’università della Calabria. È questa una scelta che va fatta ora e subito, altrimenti il rischio è che si potrà parlare della sua fattibilità non prima di un altro decennio. Non vi è alcun dubbio che questa opera costituisca un asse strategico prioritario, per la riorganizzazione del sistema territoriale della intera area urbana. Sulla realizzazione della città unica sarebbe ora di passare con coerenza dalle parole ai fatti. E perseguire l’ obiettivo di un collegamento metropolitano tra il polo del centro storico e quello della università è il vero banco di prova».
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