ROMA E’ morto a 96 anni Filippo Surace, uno dei grandi protagonisti del dopoguerra fino agli Anni ’80 dell’eccellenza creativa e tecnologica dell’Alfa Romeo. Nato a Reggio Calabria il 28 marzo 1928, Surace aveva studiato per due anni ingegneria meccanica all’università di Messina, ed era passato successivamente al Politecnico di Torino dove si era laureato nel 1953 al Politecnico di Torino. In quei tempi Surace mostrava competenza e passione per l’aviazione e per le ricerche in campo chimico, tanto da esordire in ambito lavorativo alla Montecatini col premio Nobel Natta A raccontare i tre decenni di Surace in Alfa Romeo è Elvira Ruocco, storica responsabile degli archivi del Biscione, in una sua testimonianza sul sito alfasport.net. «Surace entrò in Alfa nel 1956 in qualità di tecnico sperimentatore specializzato nello sviluppo dei motori a benzina di nuova concezione». «Dal 1958 lavorò a stretto contatto con l’ingegner Gianpaolo Garcea sviluppando insieme una grande quantità di idee e di prodotti come per esempio i freni a tamburo che molti esperti definirono i migliori in assoluto. Introdusse i computer in Alfa Romeo convinto che, senza l’elaborazione elettronica, la ricerca e lo sviluppo non avrebbero avuto un degno futuro». «I trent’anni trascorsi in Alfa culminarono nella responsabilità (che ebbe per nove anni) di tutte le operazioni di ricerca e sviluppo dell’Alfa. Dopo la morte dell’ing. Orazio Satta Puliga, avvenuta il 22 marzo del 1974, fu costituito un comitato tecnico Gruppo Alfa Romeo presieduto dall’Ing. Rudolf Hruska. Ne fecero parte Surace, Busso, Chirico, Chiti, Colucci, Garcea, Luraghi. Nicolis, Audisio, Celi e Hoffman». «Il comitato – ricorda la Ruocco – aveva il compito di proporre alla Direzione Generale, per l’approvazione dei Comitati Esecutivi dei Consigli di Amministrazione aziendali, le caratteristiche della gamma ovvero i nuovi modelli, le versioni e le modifiche e di attuare le decisioni dei predetti comitati in merito alla progettazione dei nuovi modelli». «Il 28 luglio del 1976, l’ingegner Surace assunse la carica di Direttore Centrale responsabile del settore Progettazione ed Esperienze, e l’ingegner Chirico fu nominato suo assistente». In quel periodo Surace diventa il “papa” dell’Alfa 33, dei motori diesel, della 90 e della 75. Dopo aver ricoperto posti importanti ai vertici della Direzione Tecnica, l’ingegner Surace lasciò per dissapori sulla strategia dell’Alfa nel mese di settembre del 1985. Subito dopo venne chiamato alla direzione tecnica della Piaggio, fino alla pensione nel 1988.
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