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Cassese dobbiamo preoccuparci per lo stato della democrazia?

In un recente articolo pubblicato dal “Corriere della Sera” Sabino Cassese pone una domanda: “Dobbiamo preoccuparci per lo stato della democrazia in Italia?”. Secondo il giurista, nonché ex minist…

Pubblicato il: 15/08/2024 – 12:01
di Franco Scrima
Cassese dobbiamo preoccuparci                            per lo stato della democrazia?

In un recente articolo pubblicato dal “Corriere della Sera” Sabino Cassese pone una domanda: “Dobbiamo preoccuparci per lo stato della democrazia in Italia?”. Secondo il giurista, nonché ex ministro per la “Funzione Pubblica”, giudice della Corte Costituzionale e docente universitario, posto che la democrazia è stata costruita sulle libertà, essa può annoverare tra gli aspetti positivi dei principi fondamentali. Cassese ammette che c’è anche un aspetto “passivo”, ascrivibile ai partiti politici che si sono indeboliti, fino a diventare insufficienti nel sostenere un’autentica democrazia e nel presentare un’offerta politica popolare. Il che significa che la trasformazione fa in modo che a prevalere sia ancora il corporativismo. Secondo Cassese, infatti, la trasformazione della democrazia è dovuta alla mancanza di consapevolezza di uno scopo da raggiungere. Cassese è ben noto nel Paese. Se ci fosse qualcuno che non sa di chi stiamo parlando, faccia almeno in modo che capisca la persona leggendo questa sua citazione: “E che il mio carattere è cattivo, non è buono, non è tenero e subito, quando incontro presunzione e vigliaccheria che entrano come padroni nel territorio dell’innocenza e della debolezza, vorrei prendere le armi, vorrei prendere una scimitarra e far cadere delle teste infette. Ma mi trasformerei in uno di loro, e dunque, via il desiderio”. Sabino Cassese è stato anche professore nelle Università di Urbino, di Napoli, di Roma e alla “Normale” di Pisa. Ha insegnato anche alla “Law School” di New Jork. In politica, ha fatto il Ministro per la Funzione Pubblica con Ciampi presidente del Consiglio, prima di essere nominato giudice della Corte Costituzionale. Dalla penna facile e profonda, Sabino Cassese è stato “editorialista” sia del “Corriere della Sera”, sia del “Foglio”. Ha scritto manuali di Diritto Amministrativo, di Diritto Pubblico e di Diritto Pubblico dell’economia. Se ci fosse qualcuno che non sa di chi stiamo parlando, faccia in modo che capisca la persona leggendo questa sua citazione: “E che il mio carattere è cattivo, non è buono, non è tenero, è subito, quando incontro presunzione e vigliaccheria che entrano come padrone nel territorio dell’innocenza e della debolezza, vorrei prendere le armi, vorrei prendere una scimitarra e far cadere delle teste infette. Ma mi traformerei in uno di loro, e dunque, via il desiderio”. Sabino Cassese è stato professore nelle università di Urbino, di Napoli, di Roma e di Pisa dove ha insegnato alla “Normale” e, infine, alla “Law School” di New York. Prima di fare il ministro della “Funzione pubblica”, cooptato da Ciampi allora Capo del Governo, Cassese èstato anche giudice presso la Corte Costituzionale. E prima ancora editorialista del Corriere della Sera e del Foglio. Autore di manuali di “Diritto Pubblico” e di “Diritto pubblico dell’economia”, la sua cultura ha fatto sì che divenisse responsabile di progetti e di analisi del Consiglio Nazionale delle Ricerche: è suo il progetto per l’organizzazione ed il funzionamento della Pubblica Amministrazione. Sabino, figlio dello storico Leopoldo Cassese e fratello di Antonio, giurista anche lui, è autore di oltre 60 libri. Dal suo chilometrico curriculum, si evince che Cassese ha fatto parte ed ha presieduto diverse commissioni ministeriali di studio o di indagine. Responsabile di progetti e di analisi del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Autore anche del progetto per l’organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione. Di Sabino Cassese si sa inoltre che, prima di essere nominato giudice della Corte Costituzionale, èstatoministro per la Funzione Pubblica nel Governo presieduto da Ciampi. E non ètutto! L’uomo che continua a far parlare di sé, è autore di oltre sessanta libri.

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