CATANZARO La politica in ferie si dà appuntamento a un autunno “caldo”. La pausa ferragostana a livello regionale rappresenta anche l’occasione per tracciare una riga e soprattutto per scrutare l’orizzonte e disegnare il futuro che attende i partiti da settembre in poi. La seconda metà della legislatura dopo il “tagliando” delle ultime settimane – sia pure parziale, perché al momento è stato completato solo lato Giunta con il “rimpastino” operato dal presidente Roberto Occhiuto – partirà con alcuni temi sicuramente prioritari, eredità di queste ultime settimane, e soprattutto vedrà ai nastri di ripartenza i partiti alle prese con numerose sfide e diversi “stress test”, prove interne molto delicate.
Per quanto riguarda i temi che occuperanno l’agenda politica in Calabria alla ripresa da settembre in poi, ovviamente il “totem” resta l’autonomia differenziata, tema che sta dividendo anche nella nostra regione il centrodestra e il centrosinistra ma che vede qualche fibrillazione interna anche allo stesso centrodestra. Sul tavolo resta la proposta di referendum abrogativo della legge Calderoli presentata da Pd, M5S e Misto (Antonio Lo Schiavo): la maggioranza, anche in aula, con il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso della Lega in trincea, ha già fatto scudo, relegando il provvedimento in sede di esame nella prima Commissione, con il prevedibile approdo della bocciatura, ma l’impressione è che comunque il centrosinistra non demorderà e la maggioranza sarà comunque impegnata a sbrogliare un “nodo” che è scomodo, soprattutto perché il centrodestra dà quasi l’impressione di essere “costretto” per ragioni di coalizione romana a difendere un testo che non ama particolarmente, come dimostrano le perduranti perplessità di Occhiuto e di Forza Italia, qualche dubbio anche in Fratelli d’Italia e anche nella stessa Lega e il no di Azione, che in Calabria è con il centrodestra. Altro tema “caldo” per il rientro all’attività della politica calabrese quello della “Grande Cosenza”, la città unica frutto della fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero: si attende il decreto di indizione del referendum da parte di Occhiuto e se è vero che sulla proposta di legge che l’ha lanciato c’è stata anche la convergenza del Pd è indubbio che il dibattito resta sempre acceso. In agenda poi la Società regionale per il digitale e l’informatica prevista da una proposta di legge di Fratelli d’Italia e l’Agenzia per l’energia promossa da Azione: sono altre due riforme del sottogoverno della Regione che la maggioranza di Occhiuto si accinge a varare dopo il rinvio delle pratiche prima della pausa di Ferragosto per motivi diversi.
Ma la ripresa dell’attività riguarderà da vicino anche i partiti e gli schieramenti. A settembre ci sarà il rinnovo delle Commissioni del Consiglio regionale e delle relative presidenze, rinnovo che secondo alcuni analisti avrebbe dovuto essere concretizzato già nelle scorse settimane ma che per diversi motivi – comprese le “fibrillazioni” interne alla maggioranza – è slittato al rientro dalle ferie: sullo sfondo c’è il latente “braccio di ferro” tra Forza Italia, che al momento ha una sola presidenza con sette consiglieri, e Lega, che ha quattro presidenze per sei consiglieri. Ma una mediazione – riferiscono i bene informati – alla fine sarebbe stata già trovata. Si vedrà tra qualche settimana, intanto il quadro emerso dalla fase politica post elettorale è quello di un evidente e forte asse Forza Italia-Fratelli d’Italia con un Carroccio più “terzo incomodo”. La Lega inoltre è alle prese con una ristrutturazione interna che riesca a mettere in rete le diverse e litigiose anime del partito: ci sta lavorando il neo commissario Rossano Sasso che ha messo all’orizzonte la celebrazione di un congresso che però continua ad apparire un approdo complicatissimo. Fronte centrosinistra, per il momento in Calabria la prospettiva del “campo largo” sembra più concreta che altrove ma sia Pd sia M5S hanno e avranno il loro bel da fare. I dem dovrebbero mettere mano a una riorganizzazione territoriale che passa anche da qualche novità nelle federazioni provinciali, mentre restano accesi diversi “focolai” di tensione a Cosenza, Reggio e ora anche Lamezia Terme. Il M5S si prepara all’assemblea costituente pensata dal leader Giuseppe Conte in “rotta” con il fondatore Beppe Grillo: la deputazione pentastellata calabrese sembra più contiana che grillina ma certo il M5S potrebbe trovarsi a un bivio decisivo che potrebbe avere effetti seri anche sui territori. Lato forze di centro: Italia Viva, che con il leader Matteo Renzi ha ripreso a strizzare l’occhi al Pd e al centrosinistra, a fine settembre celebrerà l’assemblea regionale, mentre Azione al momento alla Regione è organica alla maggioranza di centrodestra anche se su alcuni temi come l’autonomia differenziata viaggia in autonomia e inoltre sul piano della distribuzione delle caselle si prepara a chiedere maggiori spazi di quanti non ne abbia adesso. (a. cant.)
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