COSENZA A piedi nudi nel parco. Dopo le Serre vibonesi anche la Sila si attrezza per la terapia forestale: entro ottobre, vicino a Montescuro sarà inaugurato un sentiero qualificato con metodi scientifici all’interno della cosiddetta “foresta incantata”.
Nasce tutto da una ricerca del Cnr. Studi che hanno prodotto una pubblicazione: un nuovo e più aggiornato volume sulla terapia forestale, pubblicato da Cnr Edizioni, che fa seguito alla campagna di ricerca condotta dal Consiglio nazionale delle ricerche attraverso l’Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe) insieme al Cai, attraverso i relativi Comitato scientifico centrale (Cai-CSC) e Commissione centrale medica (Cai-CCM), con la collaborazione scientifica del Cerfit (Azienda ospedaliera universitaria “Careggi”, Firenze).
“Terapia Forestale 2” esce come opera completamente nuova rispetto al precedente volume e offre un quadro completo, aggiornato e originale, che ambisce a diventare il riferimento nazionale per questa disciplina in rapida espansione». Il volume riporta i risultati della grande campagna 2021, che ha coinvolto quasi 1000 persone presso oltre 30 siti tra Appennini, Alpi e parchi urbani. Un lavoro di gruppo che ha visto anche la costituzione di un gruppo di ricerca che va dall’Istituto Superiore di Sanità al Crea (ministero dell’Agricoltura), dalle Università La Sapienza di Roma, di Firenze e Padova alle Scuole di psicologia cognitiva. E le analisi prodotte proprio dall’Istituto Superiore di Sanità hanno confermato la potenzialità terapeutica delle immersioni guidate in foresta, sia remota che urbana.
«Il libro – commenta Federica Zabini di Cnr-Ibe, curatrice dell’opera – espone le ragioni fondamentali che rendono la foresta un ambiente “terapeutico”, fino a renderla un potenziale supporto sanitario, oltre che un elemento insostituibile per la stabilità della vita sulla Terra, come determinato sulla base dei moderni metodi della psicologia clinica e delle neuroscienze, e della stima dell’enorme valore economico della frequentazione consapevole delle foreste».
Le potenzialità preventive e terapeutiche della terapia forestale spingono verso una valutazione della sua inclusione tra le opportunità della pratica clinica da parte del Servizio sanitario nazionale.
Grazie alla campagna di ricerca più ampia al mondo in questo settore, intanto si sono potute qualificare come stazioni di Foresta Terapeutica decine di siti, in gran parte presso rifugi del Cai (Club Alpino Italiano): tra le attività di qualificazione anche quella del Sentiero Cai 421 della «Foresta Incantata», Montescuro (Celico, Cosenza).
Anche in Calabria dunque sono stati formati psicologi e psicoterapeuti, tra le decine che hanno condotto le numerose sessioni sperimentali secondo un protocollo rigoroso e ripetibile: stazioni e professionisti che costituiscono un patrimonio ora a disposizione del Servizio sanitario nazionale. Con il sito calabrese che dal prossimo autunno racconterà un modello virtuoso di sanità.
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