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Nella “palude” politica di Catanzaro, tra un “tagliando” soft e coalizioni inesistenti

All’orizzonte una verifica degli assetti della Giunta Fiorita che guida il Comune. Una maggioranza eterogenea misura la debolezza dei partiti

Pubblicato il: 16/08/2024 – 12:31
Nella “palude” politica di Catanzaro, tra un “tagliando” soft e coalizioni inesistenti

CATANZARO Com’era prevedibile, e anche ampiamente previsto, il “tagliando” annunciato dal sindaco Nicola Fiorita per rilanciare l’azione politica e amministrativa al Comune di Catanzaro si materializzerà dunque dopo Ferragosto. Quella che secondo alcuni analisti poteva preludere a una profonda verifica degli equilibri a Palazzo De Nobili – alla luce dell’adesione ufficiale a Forza Italia di uno degli azionisti di maggioranza della Giunta Fiorita, il consigliere regionale Antonello Talerico – nei giorni scorsi si è in realtà infilata in una liturgia scontata, tanto da far dire agli analisti politici che alla fine cambierà poco, sul piano prettamente politico. Il tema è quello noto: come portare avanti un’amministrazione che si fonda su una maggioranza molto ma molto eterogenea? Una maggioranza – si ricorda – frutto della necessità di sopperire all’”anatra zoppa” del post ballottaggio del giugno 2022, con la coalizione di centrosinistra guidata da Fiorita alleata per ragioni numeriche con un’area, essenzialmente di centrodestra, riconducibile a Talerico e forte di una consistente pattuglia di consiglieri comunali.  Un contesto inedito ma paradossalmente aderente alla realtà catanzarese, nella quale storicamente dominano “realpolitik”, trasversalismi e opportunismi: una “palude”, non solo in questa consiliatura ma in modo particolarmente marcato in questa consiliatura, nella quale alla fine le coalizioni sono completamente sprofondate rivelando la debolezza dei partiti, sia di centrosinistra sia di centrodestra, nel capoluogo di regione.  

Fiorita con Talerico

Il centrosinistra che non c’è

Un contesto che per chi conosce bene le dinamiche di Catanzaro rischia di riproporsi anche dopo questo “tagliando” che pure in realtà avrebbe motivazioni di notevole rilievo, nel quadro di una città che non riesce a decollare come vorrebbe e come potrebbe: il cambiamento che è stato il “mantra” della coalizione di Fiorita nell’ultima campagna elettorale infatti non sta emergendo se non per qualche flash (a esempio, sul piano urbanistico e culturale o sulla depurazione), e in genere si sta scontrando con una eredità del passato sicuramente difficile e scomoda ma anche con una complessiva mancanza di coraggio della squadra di governo cittadino e con il “potere di veto” dell’area Talerico (un’idea forte ventilata da Fiorita a esempio era stata quella del ripristino dell’isola pedonale in centro, ipotizzata a maggio, ma poi rimandata “sine die” dietro la classica scusante del coinvolgimento di tutti gli attori sociali). Emblematica del resto anche la vicenda che in questi giorni sta tenendo banco, quella del “pasticciaccio” del bando per il servizio rifiuti, ritirato in autotutela per una serie di errori e di “zone d’ombra”: a gestirlo l’assessore comunale all’ambiente Giorgio Arcuri, legatissimo a Talerico. Il centrosinistra, sia pure timidamente, ha provato a chiedere a Fiorita la testa di Arcuri ottenendo per tutta risposta dal sindaco l’apertura di una verifica solo amministrativa, non politica, con lo “scarico” delle responsabilità sugli uffici. Questo approdo – dicono i “bene informati” – confermerebbe la sensazione dell’”intoccabilità” dell’alleanza con Talerico e soprattutto conferma la debolezza dello schieramento progressista. Uno schieramento composto dal movimento “Cambiavento” che ovviamente risponde solo al suo fondatore Fiorita, da un Pd lacerato e sempre in mano ai “capibastone”, con qualche tentativo di “minacciare” l’appoggio esterno che arriva dall’area di Jasmine Cristallo, l’area più vicina alla segreteria di Elly Schlein, tentativo per la verità molto velleitario, e infine composto da altre forze come M5S e socialisti assolutamente impalpabili. E anche la richiesta del centrosinistra a Fiorita di un riequilibrio della Giunta in un senso meno sbilanciato a favore dell’area Talerico – sostengono i bene informati – è di fatto già diventata carta straccia.  E quindi la coalizione progressista anche stavolta – sostengono gli analisti – alla fine dovrà digerire un “tagliando” che la vedrà comunque relegata in un angolino.

Il centrodestra che non c’è

Per fortuna del centrosinistra il centrodestra non sta dando il meglio di sé, tutt’altro, dopo aver dato il peggio di sé due anni e mezzo fa dividendosi dopo le stagioni dell’asse Sergio Abramo-Mimmo Tallini (un asse non sempre sereno ma sempre forte) e finendo con l’appoggiare un candidato sindaco di centrosinistra, Valerio Donato, senza simboli di partito. I grandi partiti – da Fratelli d’Italia alla Lega – al momento sembrano orientati e concentrati su altre priorità, anche se in tanti a esempio legano il particolare attivismo del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso per Catanzaro a una sua possibile futura candidatura a sindaco del capoluogo. Mentre Forza Italia vive una situazione paradossale al Comune di Catanzaro, al tempo stesso maggioranza con Talerico e opposizione con il gruppo consiliare guidato dal coordinatore provinciale del partito Marco Polimeni. Forza Italia di governo e di lotta ma anche protagonista di scene per certi versi clamorose in Consiglio comunale, con tanto di attacchi dai banchi dell’opposizione diretti proprio a Talerico. Il tutto nel silenzio dei vertici regionali azzurri. Ma del resto, quando si tratta di Catanzaro anche l’anomalia più eclatante alla fine magicamente diventa normale… (a. cant.)

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