Un’estate la cui cifra distintiva è quella dell’orgoglio e dell’appartenenza, a Panettieri sono settimane intense, non solo e non tanto per il classico ritorno dei cittadini emigrati ma anche e soprattutto per l’allestimento di un vero e proprio cartellone di eventi fondato su una coraggiosa e testarda valorizzazione della propria identità.
Tutto muove dalla lungimirante scelta di legare il proprio presente, e soprattutto il futuro, agli elementi tipici di questa piccola comunità della valle del Savuto, il pane e i briganti; una strategia di resistenza che oggi conta su un Museo pensato quale luogo di eccellenza in cui mostrare una narrazione più appropriata non solo di Panettieri ma della Calabria con riferimento al fenomeno del brigantaggio ed alla ruralità.
Come è noto a Panettieri è leggendaria la storia di Giosafatte Talarico, un intrepido e mai catturato brigante la cui fierezza è ancora oggi storia e racconto comune, ricevette infatti la proposta di grazia che accettò a patto di non firmare alcuna supplica al Re. È dunque attorno a questi elementi narrativi che l’amministrazione comunale di Panettieri, guidata dal sindaco Salvatore Parrotta, ha articolato una vera propria strategia di resistenza per un’area interna che soffre, come buona parte dei piccoli centri calabresi, le difficoltà dei collegamenti, la distanza dai servizi, il fenomeno dello spopolamento. Attorno al Museo del Pane e dei Briganti, in questa estate, l’allestimento di un singolare e rurale decoro urbano e l’organizzazione di un cartellone di eventi culturalmente e musicalmente di pregio.
Dopo la serata incentrata sui briganti con la musica di Sandro Sottile, la seconda iniziativa ha avuto ad oggetto la possibile contaminazione e comunicazione tra musiche e stili diversi, dalla Calabria al Salento. Protagonista sul palco di Panettieri il gruppo musicale “Alla Bua”, nato dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Formatosi inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, oggi il gruppo musicale ha come obiettivo quello di tramandare e divulgare l’eredità della musica popolare, come d’altro canto è reso evidente dallo stesso nome, “Alla Bua” era infatti una locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Parola ripetuta insistentemente, come fosse un mantra, il cui significato etimologico è altra via, altra cura, altra malattia, in sostanza medicina alternativa. Nome iconico che rimanda alla volontà “metaforica” del gruppo musicale, curare dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna.
Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria. A Panettieri, in una sera d’estate e con l’atmosfera che questo piccolo borgo è in grado di riservare, la contaminazione tra Puglia e Calabria e la comunicazione tra due modi rurali è perfettamente riuscita. Cosi come certamente sarà nella prossima iniziativa di rilievo, il 17 agosto infatti arriva, anzi ritorna a Panettieri Eugenio Bennato con il suo tour 2024 “Musica del Mondo”. Un serata, dunque, con protagonista il grande Maestro della musica popolare italiana e che da compimento al percorso culturale pensato e realizzato a Panettieri. (redazione@corrierecal.it)
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