Al di là della gravità dell’accaduto, in un periodo in cui si cerca il riposo, anche le regole della “buona educazione e del rispetto altrui” sembrano riposte nell’armadio e lasciate a marcire. Con la bella stagione c’è sempre qualcuno che non riesce a frenarsi e cerca di abusare delle occasioni che gli si presentano. Luciano De Crescenzo, in “Così parlò Bellavista” sostenne che gli uomini si dividono in “uomini d’onore” e “uomini di libertà”, a seconda se preferiscono vivere abbracciati, oppure da soli.
Un ragazzo che commette un reato, come quello commesso giorni fa a Soverato, è tutt’altra cosa: può essere spinto diversi fattori: dalla descolarizzazione, dalla mancanza di valorizzazione di modelli adeguati all’interno della famiglia, o dalla scarsa comunicazione. Tutto ciò, di solito, porta i giovani ad esprimere la loro virilità con comportamenti antisociali e devianti, come è accaduto tre giorni fa a Soverato con tre coltellate all’addome ad un ragazzo che ha tentato di riprendersi la collana d’oro sottratta ad una ragazza che era in sua compagnia.
Un giovane che commette un simile reato, può essere spinto da diversi motivi: dalla mancanza di valori; dall’insufficienza di modelli adeguati all’interno della famiglia; oppure dalla descolarizzazione. Tutto ciò può portare un giovane così fatto, ad esprimere la sua personalità e ad assumere comportamenti antisociali e devianti.
L’aggressione è nata nel momento in cui un ragazzo si è avvicinato alla ragazza che stava per uscire dal locale ed è riuscito a strappare la catenina d’oro che portava al collo.
Il ragazzo con cui la giovane si accompagnava è intervenuto per tentare di riprenderla. A quel punto è intervenuto un secondo giovane che lo ha colpito alla pancia con tre coltellate impedendogli di recuperare la collana. È finita così nel sangue e con due arresti, una serata che nell’idea di tutti, andava trascorsa in allegria in compagnia di amici.
Episodio surreale per lo stesso accoltellato, visto che si è ferito ad un dito ed è ricoverato in ospedale a rischio di amputazione dell’arto, accusato di rapina, lesioni e di detenzione di un coltello.
Per commettere un reato del genere, una persona può essere spinto da diversi fattori: dalla mancanza di valori, dall’insufficienza di modelli adeguati all’interno della famiglia; oppure dalla descolarizzazione. Ciò può portare i giovani ad esprimere la loro personalità e ad assumere comportamenti antisociali e devianti.
Due i particolari della vicenda che lasciano pensare: recarsi in una città in festa armato di coltello e l’averlo usato per ferire un altro ragazzo solo perché aveva impedito che fosse rubata la collana d’oro che una giovane portava al collo.
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