ROMA Caschetto rosso da cantiere in testa, la pugile Angela Carini in un frame dello spot “Webuild per lo sport. Costruire un sogno: storie di campionesse“. Lo spot è uno dei cinque capitoli della campagna girata dal colosso italiano delle costruzioni, capofila anche della cordata di imprese per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. La pugile italiana è stata protagonista nelle ultime Olimpiadi di Parigi di un vero e proprio caso mediatico e politico: si è ritirata dopo appena 46 secondi dall’incontro con la pugile algerina Imane Khelif (che poi ha vinto la medaglia d’oro). Un ritiro arrivato dopo che nei giorni precedenti erano circolate delle fake news sulla pugile algerina, definita un’atleta transgender, quando invece non lo è. Con Carini fanno parte dello sport anche la velista Caterina Banti, la judoka Alice Bellandi e le velociste Zaynab Dosso e Antonella Palmisano. Sui social non sono mancati gli sfottò per Carini. «Se il famigerato ponte voluto dall’avvinazzato e che dovrebbe realizzare Webuild avrà la stessa resistenza della Carini siamo in una botte di ferro», recita un commento.
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