Baker Hughes, progetto in stand by: Agostinelli tende una mano a Stasi. «Apriamo una fase di confronto»

CORIGLIANO ROSSANO Prima il muro contro muro, poi il possibile addio. Si arricchisce di un nuovo capitolo il progetto di investimenti della Nuovo Pignone Baker Hughes al Porto di Corigliano-Rossano. Il piano resta ancora in stand-by, nonostante il ricorso straordinario inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal sindaco Flavio Stasi, per sollecitare l’annullamento dell’Autorizzazione Unica Zes e porre un freno al progetto della multinazionale nel Porto di Corigliano Rossano. L’Ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità del Sistema Portuale bacini del Tirreno Meridionale e dello Ionio, si mostra moderatamente ottimista pur sottolineando tutte le difficoltà incontrate in un percorso pieno di ostacoli.
«Abbiamo fatto il possibile per fare in modo che l’investimento della società Nuovo Pignone Baker Hughes venga fatto in Calabria e nel porto di Corigliano-Rossano, capisco l’intransigenza dell’Amministrazione Comunale, è una presa di posizione che non condivido ma che comprendo». Sulla validità dell’investimento di Baker Hughes e sulla possibilità di rilanciare il porto, Agostinelli ha pochi dubbi. «La “prova provata” è quanto successo al porto di Crotone dove, negli ultimi mesi, abbiamo aperto ben sei cantieri e uno di questi è proprio a bordo banchina».

La responsabilità

Bastone e carota, l’Ammiraglio tende una mano al sindaco Stasi e rilancia la sinergia per rendere concreto l’investimento. «Consapevoli dell’opportunità unica e probabilmente irripetibile che oggi si pone per il rilancio del Porto e dello sviluppo del territorio – dice Agostinelli – credo sia opportuno riaprire subito la fase di confronto con il sindaco e l’Amministrazione comunale, insieme alle forze sociali e produttive del territorio, attorno a un investimento che non può percorrere una strada diversa da quella tracciata ma che può contribuire a scrivere un nuovo futuro per Corigliano-Rossano ed il suo territorio». Dopo un inverno burrascoso, in estate si prova a sotterrare l’ascia di guerra. Basterà? (redazione@corrierecal.it)

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