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Calci e pugni a medici e infermieri, violenta aggressione al pronto soccorso di Crotone

Una donna ha scatenato la sua furia contro infermieri e medici. Fratture e contusioni a due infermiere e due dottoresse

Pubblicato il: 19/08/2024 – 12:20
Calci e pugni a medici e infermieri, violenta aggressione al pronto soccorso di Crotone

CROTONE L’inaccettabile aggressione ai danni del personale in servizio al pronto soccorso del San Giovanni Di Dio riaccende i riflettori sulla spinosa questione della sicurezza del personale sanitario. Immediata e dura la condanna dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, con una nota del Commissario straordinario Antonio Brambilla e del Direttore di Presidio medico Lucio Cosentino, che stigmatizzano quanto accaduto ieri sera, dopo le 22, nel pronto soccorso del nosocomio pitagorico. La violenza di una donna, che pretendeva che un suo familiare venisse visitato immediatamente, nonostante al triage non gli avessero assegnato un codice prioritario, ha provocato fratture, contusioni e traumi psicologici al personale sanitario in servizio, due infermiere e due dottoresse.

L’aggressione

La donna ha scatenato la sua furia contro infermieri e medici, con l’assurda pretesa di “scavalcare” altri pazienti e addirittura un bambino, nella delicata fase del triage. Il bilancio della zuffa, per la quale sono state allertate le forze dell’ordine, che hanno poi condotto la signora in questura, mentre il paziente si dileguava dal pronto soccorso, è rilevante: calci e pugni ed una ferita al labbro per un’infermiera, un dito rotto per la sua collega; distorsione ed ingessatura del polso per il primo medico, contusioni e un forte shock per la seconda dottoressa.

La condanna

«Situazioni intollerabili – commentano dalla direzione dell’Asp – che mortificano chi lavora duramente e con abnegazione per il benessere e la salute dei cittadini, spesso in condizioni difficili ed in numero ridotto. La spirale di violenza, verbale e fisica, che compromette frequentemente la sicurezza ed il lavoro del personale sanitario è una vera e propria emergenza che riguarda tutto il Paese, per la quale sono necessarie azioni concrete. L’Azienda, da parte sua, adotterà tutte le procedure opportune per evitare che simili episodi si ripetano  e per garantire la sicurezza sul lavoro Nel frattempo giunga al personale coinvolto la nostra vicinanza e la nostra massima solidarietà». 

Ugl: è uno stillicidio

«È un autentico stillicidio il susseguirsi degli atti di violenza sugli operatori sanitari. Una cronaca continua di aggressioni brutali che non tende a rallentare. Come dimostra quanto accaduto al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone dove due dottoresse e due infermiere hanno subito la furia brutale di una accompagnatrice di un paziente in attesa. Insulti, calci e pugni con una delle dottoresse che ha riportato la frattura di un polso. I triage italiani sono ormai una trincea dove i professionisti rischiano la propria incolumità quotidianamente. La sicurezza dei lavoratori, in un momento estremamente delicato per la sanità italiana, deve essere una priorità assoluta. Porre fine a questo autentico far west deve essere un dovere morale che tutte le parti coinvolte, nessuno escluso, devono assumere. È palese come fino ad ora non si sia riusciti a porre un freno alle aggressioni»: lo dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della Ugl Salute. «Ci conforta sapere che sull’argomento si è espresso anche il Ministro della Salute Schillaci – aggiunge – promettendo un ulteriore sforzo  da parte delle istituzioni per frenare questa escalation. Come Ugl Salute chiediamo che i presidi di pubblica sicurezza tornino ad essere attivi, 24 ore su 24, in tutti gli ospedali e che alle telecamere di sicurezza poste all’interno elle strutture si aggiungano bodycam portate dagli operatori in servizio nei luoghi più a rischio, come i pronto soccorso. Riteniamo inderogabile l’attivazione di pulsanti di sicurezza collegati alle centrali di sicurezza delle forze dell’ordine da utilizzare in caso di pericolo per attivare un pronto intervento. Riteniamo essenziale lanciare una massiccia campagna di informazione sulle maggiori reti radiotelevisive sui quotidiani nazionali sul ruolo sociale, al servizio della cittadinanza, dei professionisti della sanità. Alle dottoresse e infermiere aggredite a Crotone inviamo la nostra solidarietà confermando il massimo impegno per ripristinare la massima sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli operatori sanitari non possono essere martiri sacrificali dell’indifferenza», conclude Giuliano.

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