CATANZARO Un importante percorso di rinascita per le donne vittime di violenza, sia fisica che psicologica. Un corso che ha fornito nozioni pratiche e sicurezza interiore per lanciare la sfida: costruire un futuro di autodeterminazione e occupazione stabile. Con le proprie mani. Concluso nei giorni scorsi il progetto “Diamoci una mano”, realizzato nell’ambito delle attività della Casa Rifugio “Mondo Rosa” del Centro Calabrese di solidarietà Ets. In particolare, tra le iniziative realizzate negli ultimi 12 mesi, proprio il percorso formativo destinato alle donne vittime di violenza che ha fornito alle partecipanti gli strumenti per arrivare all’esecuzione professionale di una perfetta manicure estetica e pedicure, propedeutico anche all’apprendimento della tecnica del semipermanente. Il corso, alla presenza dell’estetista esperta Katya Squillacioti, è stato finalizzato a insegnare l’arte della manicure estetica e della pedicure professionale, ha incluso l’apprendimento delle tecniche di semipermanente. Le partecipanti hanno ricevuto formazione teorica sull’anatomia della mano e le patologie delle unghie, oltre a una parte pratica che le ha rese capaci di eseguire trattamenti completi, dalla limatura delle unghie all’applicazione dello smalto. Questo percorso ha fornito loro le competenze necessarie per intraprendere una carriera nel settore estetico, aumentando la loro indipendenza e sicurezza di sé. Perché le donne che sono state vittime di violenza, fisica e psicologica, hanno bisogno di ritrovarsi accolte e comprese, di andare oltre il vissuto emotivo correlato al senso di impotenza e fragilità, per trovare la prospettiva di futuro. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Calabria, grazie alla ripartizione delle risorse del “fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, DPCM 16.11.2021”. “Questo progetto della durata di 12 mesi ha avuto come obiettivo favorire l’empowerment economico e sociale delle beneficiarie attraverso il rafforzamento delle loro competenze professionali, riducendo l’insicurezza personale e occupazionale e facilitandone l’integrazione nella società civile – ha spiegato la responsabile del progetto, Katia Vitale -. Abbiamo scelto questo corso che coinvolge le mani anche dal punto di vista simbolico: le mani sono sottoposte a tutte le aggressioni esterne e sono una parte del corpo che mostra subito i segni di fatica. Per questo bisogna averne cura. Il punto centrale del progetto è stato la competenza del personale nell’ascoltare e raccogliere le difficoltà delle donne, ma soprattutto per offrire loro fiducia e sostegno relazionale”. Il tirocinio formativo previsto dal progetto ha avuto una durata di 8 mesi, in particolare si è svolto dal 1° dicembre 2023 al 31 luglio 2024. Sono tre le donne che hanno concluso il percorso di tirocinio con ottimi risultati e acquisizione di competenze da spendere in ambiti analoghi: una delle corsiste al termine del percorso ha ottenuto un contratto di lavoro di apprendistato per quattro anni e potrà, quindi, mettere in pratica in maniera concreta quanto imparato, ma soprattutto potrà rendersi autonoma economicamente.
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