Il 26 luglio scorso è stata approvata in consiglio regionale la legge di fusione dei tre comuni Cosenza – Rende – Castrolibero. Il presidente della Regione dovrà indire il referendum consultivo da espletare entro tre mesi da questa data, per ‘sentire la popolazione’ giusto dettato dell’art.133 della nostra Costituzione. Finalmente prende corpo l’idea di un’area urbana più vasta i cui confini territoriali coincideranno con quelli politici-amministrativi. Ci induce a qualche riflessione la decisione del comune di Cosenza, annunciata qualche giorno fa, di impugnare la legge di fusione.
In tutta sincerità, ci sembra una scelta che risponde piuttosto ad una questione di rivalità istituzionale che non ad altro considerato che sulla opportunità della fusione dei tre territori, tutte le forze politiche si sono dichiarate concordi. Come parte sociale rappresentativa di un contesto economico e produttivo importante e delicato come quello della Piccola e Media Impresa Italiana, siamo convinti che su temi di questo genere che rappresentano opportunità di sviluppo per un territorio e che incassano la convergenza delle diverse forze politiche, le eventuali “difese” non possano essere ricercate nelle aule di giustizia, interessando ben poco al giudice amministrativo. Rispetto allo sviluppo di un territorio, cittadini ed imprenditori si aspettano che la Politica eserciti gelosamente quell’autonomia sovrana che le deriva dal suffragio universale mettendo al primo posto il benessere collettivo.
Del resto, ai cittadini ed alle imprese che oggi vivono ed operano nei tre comuni citati e che giornalmente si imbattono in una serie di difficoltà dovute proprio alla frammentazione politica/amministrativa che non rispetta la naturale contiguità che i tre territori hanno da tempo raggiunto nei fatti, non importa affatto se l’avvio del progetto di fusione sia stato opera di un’istituzione politica piuttosto che di un’altra. Ciò che conta di più è comprendere quale sarà la prospettiva di crescita economica che ne potrebbe derivare per il fatto di agire in un territorio economicamente più attrattivo perché più grande, nonché per i maggiori trasferimenti di risorse che arriveranno dallo Stato per effetto proprio della fusione. Interessa capire come migliorerà la vita quotidiana attraverso una programmazione unitaria di trasporti, raccolta dei rifiuti, servizi socio-sanitari, consumo di suolo pubblico, allentamento del patto di stabilità, apertura degli uffici comunali per tutta la giornata, e così via.
La realizzazione della città unica rappresenta un’opportunità storica per instaurare un percorso di sviluppo integrato, che sappia coinvolgere attivamente cittadini, imprese, associazioni e forze politiche, e tutti abbiamo davanti un tempo importante per costruirla nel migliore dei modi, come la vogliamo realmente per noi e per le generazioni future, bella e vivibile come merita di essere. Non c’è da perdere tempo adesso. Il nostro invito è, allora, quello di partecipare alla realizzazione di questo obiettivo attraverso l’innesto di contenuti nella logica di collaborazione e di unificazione.
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