VIBO VALENTIA La storia che stiamo per raccontarvi ha i contorni delle favole di Esopo, riporta alla memoria film che hanno celebrato l’amicizia eterna tra cane e padrone, tra gli animali e l’uomo. Questa storia ci porta dritti in Calabria, a Serra San Bruno.
Giocando con il suo cane “Pippo”, Alessandro delinea i contorni di una speciale amicizia tra un cucciolo a quattro zampe e il suo padrone.
«Immesso nei meravigliosi boschi della Ferdinandea, camminavo lentamente verso il lago Giulia, imbattendomi ad un certo punto in cartelli che indicavano la storia del Cane “Don”. Seguendoli mi hanno portato fino alla sua tomba, eretta da persona ignota nel 1941. Una storia di compassione, empatia, separazione».
Alessandro, in un breve reel pubblicato sul profilo di “Fili Meridiani”, prosegue il suo racconto mostrando il percorso compiuto tra alberi e sentieri immersi nel verde. «Un racconto affascinante di un’amicizia vissuta e consumata nella sacralità di questa maestosa foresta di Ferdinandea, che rievoca, come la pietrosa Itaca, di omerica memoria, la storia di Ulisse e il suo cane Argo. E osservando tra gli alberi è quasi come se vedessi Don camminare felice tra questi boschi». Il commissario del Parco regionale delle Serre, Alfonso Grillo commenta: «Abbiamo ristrutturato la tomba, reso fruibile il sentiero e installato cartelli con indicazioni e frasi di Omero». Non resta che visitarlo. (redazione@corrierecal.it)
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