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Riserve naturali, Carnevale, birra artigianale: la “carica” delle (strane) proposte di legge alla Regione

Una rassegna della produzione normativa dei consiglieri. Il boom del settore naturalistico e del turismo e poi materie disparate e molto “local”

Pubblicato il: 20/08/2024 – 15:05
Riserve naturali, Carnevale, birra artigianale: la “carica” delle (strane) proposte  di legge alla Regione

REGGIO CALABRIA Dalle riserve naturali al turismo nelle sue mille declinazioni, dalle tradizioni di paese arrivando persino alla birra artigianale. La “carica” delle proposte legislative più strane e più impensabili in Consiglio regionale. Dall’inizio della legislatura, partita dopo le elezioni dell’ottobre 2021 che decretarono il successo del centrodestra guidato da Roberto Occhiuto, sono state, finora, ben 313 le proposte di legge depositate dai consiglieri regionali nella segreteria di Palazzo Campanella.  Si può sicuramente dire che finora l’attività del “Parlamentino” calabrese si sia caratterizzata per un significativo spirito riformatore, che ha portato all’approvazione di testi destinati a incidere fortemente sulla vita istituzionale della Regione, ma a questo fervore innovativo – com’è del resto naturale e anche normale – si è accompagnata anche la tradizionale e paludata iniziativa legislativa dei consiglieri, soprattutto di maggioranza ma non solo di maggioranza, sempre pronti a partorire testi sulle materie più disparate. Del resto, si sa che i consiglieri regionali si muovono anche per rispondere alle esigenze, agli input e alle richieste dei loro collegi di elezione e anche dei portatori di interessi che li hanno – legittimamente, per carità – sostenuti in campagna elettorale. Per questo, dal lunghissimo elenco di proposte di legge presentate in questa legislatura in Consiglio regionale spuntano anche amenità di vario genere, alcune già diventate leggi vere e proprie.

Riserve naturali e non solo

A farla da padrone è soprattutto il tema ambientale-naturalistico, con una lunga sequela di proposte di legge che istituiscono nuove Riserve regionali (quasi una decina): nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Filippo Mancuso ha rimarcato, con orgoglio e soddisfazione, questo “afflato” ambientale e naturalistico dei colleghi, ed è questo sicuramente un dato da celebrare,  ma forse non è solo questo afflato a muovere i consiglieri regionali, se solo si pensa ai consistenti fondi che girano in questo settore – soprattutto quelli della Direttiva Habitat – e alla possibilità di creare, come enti gestori delle Riserve, comitati di indirizzo o comitati scientifici che sono sempre utili per piantare “bandierine” nei territori di pertinenza. Da qui, su input a volte anche bipartisan, il boom di nuove Riserve regionali anche in realtà ai più sconosciute (l’ultima è quella di Trinchise, proposta di legge co-firmata da Mancuso e dal consigliere regionale Antonio Montuoro). Un “filone” produttivo, questo legato all’ambiente e alla biodiversità, che sono comunque due marcatori identitari della Calabria. Così come lo è il turismo, che ispira proposte di legge regionale a getto continuo: si va dalle varie Pdl sui Cammini alle proposte di valorizzazione di specifici siti (l’Arcomagno di San Nicola Arcella, oggetto di una Pdl del centrodestra) o di specifici segmenti (la rete escursionistica, la ricezione turistica all’aria aperta, il turismo itinerante, al centro di due proposte di legge di diversi esponenti del centrodestra, o ancora il mototurismo, l’oleoturismo e l’enoturismo molto “cari” al consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci e ancora i castelli, le ville e le dimore storiche normate da una Pdl di iniziativa del consigliere regionale M5S Davide Tavernise). Il tutto seguendo una filiera che poi ricomprende anche la valorizzazione di settori produttivi legati comunque all’ambiente e all’ecosistema calabrese (come la proposta di legge del consigliere regionale di Azione Giuseppe Graziano in tema di pesca degli otteiti e nelle acque interne). Anche le tradizioni calabresi rappresentano un tema molto sensibile per i legislatori regionali: e così ecco proposte di legge per il Palio di Ribusa (Salvatore Cirillo di Forza Italia), per il Carnevale della Calabria di Giangurgolo (capigruppo di maggioranza) e per il Carnevale di Castrovillari (Straface-Gentile-Gallo), per la Sagra della Castagna di Fagnano, Sant’Agata d’Esaro e San Donato di Ninea (Mannarino-Straface), per il Corteo Storico di Seminara (ancora Cirillo), per i “Perciavutti” (Tavernise), per la cultura bandistica in Calabria (Giuseppe Mattiani della Lega), per il concorso Internazionale dei Madonnari “Città di Taurianova” (Giovanni Arruzzolo, oggi parlamentare di Forza Italia). Di punto in bianco, poi appaiono proposte di legge che intercettano nuovi mercati o nuove attività, come quella della Lega in favore della filiera della birra artigianale in Calabria, e si dedicano a categorie specifiche come gli “operatori dello spettacolo viaggiante”, al centro di un testo presentato da Mattiani, e a settori specifici come la “Street Art”, le “arti in strada”, a cui si è interessato Alecci. Insomma, tante proposte “strane” (dove il termine “strano” non è un giudizio di merito, si badi bene), che denotano comunque l’attivismo dei consiglieri regionali e anche la loro fantasia (a volte sicuramente “strumentale”). Una fantasia che poi si scatena ancora di più nell’esercizio del sindacato ispettivo, con le interrogazioni, o negli atti di indirizzo come le mozioni, alcune dal sapore piuttosto velleitario e astruso, come la mozione approvata alla fine dell’ultimo Consiglio regionale sulla tutela della Vespa (la moto, non l’insetto…), promossa dal consigliere della Lega Mattiani. Un’emergenza prettamente e notoriamente calabrese… (a. c.)

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