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Mattiani, quando il sovranismo è motociclistico: la battaglia per la Vespa «patrimonio culturale»

Il consigliere leghista: «Basta green deal ed eco-follie, tuteliamo questo simbolo italiano del ‘900 da qualsiasi ipotesi di limitazione alla circolazione»

Pubblicato il: 21/08/2024 – 6:31
di Eugenio Furia
Mattiani, quando il sovranismo è motociclistico: la battaglia per la Vespa «patrimonio culturale»

«È necessario ottenere il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano. Da oggi anche la Regione Calabria è impegnata per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo»: oh, finalmente un politico che si occupa di cultura, un leghista poi! Alla faccia di chi accusa di rudezza gli esponenti del Carroccio: Giuseppe Mattiani ha una sensibilità e una visione, così ha dimostrato che c’è chi pensa al patrimonio culturale, dunque ha annunciato il suo impegno per la giusta valorizzazione su scala nazionale della Cattolica di Stilo. Pardon, no: dell’abbazia di Corazzo. Nemmeno: del patrimonio immateriale rappresentato dalla tradizione degli artigiani delle sedie di Serrastretta. Nemmeno? Allora sicuramente dei piatti della tradizione arbereshe, ci sta.
Niente di tutto ciò, la fantapolitica balneare ci riporta paradossalmente coi piedi per terra, anzi su due ruote: il consigliere regionale leghista non sta nella pelle da un paio di giorni per una battaglia vinta – la prima, per adesso – su ‘La Vespa del ‘900: Patrimonio Culturale Italiano’: sì, avete letto bene. Trattasi di “sovranismo motociclistico” in purezza, un sottogruppo che aggiorna il campionario salviniano fatto di piatti di pasta, Madonne e crocifissi.
«Nel corso dell’ultima seduta (qui il surreale resoconto) – ha rivendicato non senza una punta di comprensibile orgoglio Mattiani –, il Consiglio regionale ha approvato la mozione da me presentata ‘La Vespa del ‘900: Patrimonio Culturale Italiano’. È fondamentale riconoscere all’iconico scooter l’espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e tutelare la Vespa del ‘900 (la specifica del secolo è una finezza non da poco, ndr) anche di fronte al pericolo costituito dalle limitazioni alla circolazione dei mezzi previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo». Come dire va bene il rispetto per l’ambiente e il futuro ibrido, ma noi italiani veri – del Novecento – vogliamo sgasare senza limitazioni, altro che eco-follie alla Greta Thunberg.
«Non possiamo consentire che un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese vada disperso – ha aggiunto Mattiani –. È necessario, quindi, ottenere il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano. Da oggi anche la Regione Calabria è impegnata per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo». Ambizioso.
È tutto vero. Anzi, la vicenda ha anche un seguito: «Il ministro Salvini come al solito non ha perso tempo – ha tenuto ad aggiornare i suoi followers Mattiani con un altro post ad hoc –. A pochi giorni dall’approvazione in Consiglio Regionale della mozione da me proposta, recante ‘La Vespa del ‘900: Patrimonio Culturale Italiano’, la Lega ha presentato un ordine del giorno per salvarla dal pericolo costituito dalle limitazioni alla circolazione dei mezzi previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo. È necessario inserire la Vespa tra i veicoli di interesse nazionale per salvarla dalle eco-follie e proteggerla da qualsiasi ipotesi di limitazione alla circolazione. Faremo di tutto per raggiungere questo obiettivo».

Giuseppe Mattiani, il rampollo della Palmi che conta incassa dunque un primo risultato che lascerà il segno nella legislatura, se vogliamo volare basso.
Tra una granita premiata e un post sulla Varia («Le nostre radici Cristiane, la nostra Cultura, le nostre Tradizioni, un punto fermo da non cancellare, ma da salvaguardare, proteggere e tramandare…Viva Maria Santissima dell’alto mare! Viva la Calabria», beh sì un po’ ecumenico ma efficace), il leghista descamisado che tiene il tempo con l’Omega di ordinanza, con jeans o blazer a seconda del contesto, capello arruffato a-la Rampini non si nega ai selfie, meglio ancora se di natura gastronomica come Salvini insegna. Ex Forza Italia, poi folgorato sulla via di Matteo, col passare del tempo ha sostituito le foto con Roberto Occhiuto a quelle “identitarie”, appunto. Radicato sul territorio come da dettato della nuova politica tutta social e tagli del nastro.
Il tempo gli sarà galantuomo, altre vittorie si aggiungeranno, altri selfie arriveranno. E un attimo e già lo vediamo, Mattiani, che attraversa in Vespa il ponte sullo Stretto, con Salvini dietro e il pezzo dei Lunapop a palla nelle cuffie. «Ma com’è bello andare in Vespa sullo stretto di Messina…». Bruuuuummmm.    

In versione Forza Italia con Roberto Occhiuto
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