DIAMANTE La penna scivola via sui fogli bianchi, la scrittura è soprattutto creatività. E’ un processo affascinante e personale che richiede talento, passione e costanza. Quella che anima pensieri e parole di Davide Petrella, testi e musiche di Tropico. Due mondi completamente agli antipodi, che si incrociano e scontrano in un universo di colori, come accade quando si vive la magia di Spaccanapoli. E così, Petrella – autore di centinaia di testi interpretati dai più celebri cantanti italiani – si trasforma, come un novello Clark Kent, in Tropico: cantante napoletano che impreziosisce i suoi inediti con il sound dei Napoli Centrale e di Pino Daniele. Un caleidoscopio di emozioni armoniche animano le giornate di Davide Petrella – seduto su una sedia con vista Vesuvio e sigaretta in bocca – e intento a scrivere poesie. Abiti su misura per interpreti in attesa del brano giusto. A quella penna autorevole poi, come per incanto, lega una voce che regala al pubblico pensieri liberi frutto di un complesso crocevia di incontri d’amore magari “Pe na sera” e scontri passionali come in “Chiamami quando la magia finisce“.
Sarà proprio Davide Petrella, in arte Tropico, protagonista dell’atteso concerto in programma il 22 agosto 2024 a Diamante, al Teatro dei Ruderi di Cirella: unica tappa in Calabria. Il concerto estivo è un evento pensato per il ventennale della Fondazione Lilli Funaro, impegnata da sempre nel sostenere – attraverso le borse di studio assegnate in occasione dei suoi convegni scientifici annuali – le iniziative di ricerca nella lotta contro i tumori, e la promozione continua di iniziative di solidarietà sociale, civile e culturale. L’incasso dell’evento, realizzato con il supporto organizzativo di Piano B, sarà destinato per intero alle attività della Fondazione.
Raggiunto in esclusiva dal Corriere della Calabria, Tropico parla di musica, come di una vera e propria terapia del benessere. «Ti dirò un po’ 50-50, l’essenza è la cosa che più mi stimola a fare cose – mi auguro – buone nella vita, ma è anche una tragedia, perché non sempre è possibile realizzarle. E questa cosa complica parecchio la vita». Petrella loda lo spirito dell’iniziativa della Fondazione Lili Funaro. «E’ un impegno lodevole, e per me è sempre un piacere suonare».
Campania chiama Calabria, quando si parla di musica popolare. Il successo di questo tipo di sound, la riscoperta dei brani e dei testi – ad esempio quelli di Mogol e Battisti – è solo il risultato di una rinnovata nostalgia? «La musica vive di periodi, c’è sempre spazio per tutti i generi. In generale, sia in Italia che nel resto del Mondo i gusti degli appassionati sono molto simili: ovunque si ascolta il rap, la trap, il cantautorato, la musica pop. E’ difficile fare una selezione. Ci sono tanti artisti che fanno numeri grossi nei concerti», sostiene Petrella. Che aggiunge: «Si fa un po’ fatica a fare musica di qualità, quello di sicuro». A proposito di musica di qualità, quanti testi scrivi prima di scegliere quelli che faranno parte del tuo album? «Ti dico, sono molto esigente, sui dischi, sui concetti. Cerco sempre di non pensarci prima. Nell’ultimo album avrò scritto una cinquantina o sessantina di canzoni, poi abbiamo scelto quelle inserite nel disco. Anche ora stiamo lavorando a nuove canzoni per il disco che verrà, cerco di avere sempre una buona base».
Non è un mistero che i i brani personali, Petrella li scriva solo per Tropico, però se potessi scegliere un cantante al quale concedere la possibilità di interpretare un tuo pezzo? «Sarebbe impossibile dare una canzone che scrivo per me, i testi sono personali, è un lavoro artigianale legato al mio modo di cantare, alla ricerca della giusta melodia». Petrella ha trionfato, come autore di brani, a Sanremo. Tropico quando sarà protagonista sul palco dell’Ariston? «Quando accetteranno la canzone di poesia, volentieri. Non credo sia essenziale passare da Sanremo per fare un concerto o fare musica. È una vetrina prestigiosa, ma semmai dovesse capitare mi piacerebbe cantare una canzone profonda, non un brano dal facile appeal».
Petrella smetterà mai di produrre testi per altri interpreti? «Mi serve tantissimo scrivere, mi aiuta tantissimo farlo anche per altri». Continueranno a (co)esistere le due anime, quella di Petrella e di Tropico. (redazione@corrierecal.it)
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