SCANDALE «Come ogni anno, l’inizio dell’anno scolastico porta con sé nuove sorprese per la provincia di Crotone e, purtroppo, per i suoi studenti. Tra oggi e domani arriveranno le nomine delle reggenze per le scuole calabresi, ma sono già state pubblicate le sedi rimaste vacanti. Ancora una volta la provincia di Crotone viene trattata come un territorio di serie C». Lo scrive il sindaco Antonio Barberio, in una nota diffusa alla stampa. «Dai dati inviati dall’Ufficio Scolastico Regionale – prosegue il sindaco – metà dei posti accantonati per mantenere i posti a dirigenti scolastici impegnati in altri servizi (10 su 19 totali) si trovano nella nostra provincia. Un segnale preoccupante che testimonia il continuo abbandono del nostro territorio da parte delle istituzioni regionali e nazionali. Non abbiamo visto nessun comunicato stampa, nessun post indignato da parte dei colleghi sindaci o della Provincia, ormai succubi delle direttive regionali che continuano a umiliare la nostra provincia in cambio di concerti ed eventi di facciata. A farne le spese saranno migliaia di studenti crotonesi, che si troveranno a frequentare scuole già messe a rischio dall’ultimo ridimensionamento scolastico (+22% di accorpamenti contro l’obiettivo nazionale fissato all’8%), guidate da presidi a tempo. Un caso emblematico è quello degli ambiti territoriali di Cutro e Isola, che avevano ottenuto l’autonomia a patto di raggiungere 600 alunni entro il 2026. Oggi, invece, si ritrovano con un preside reggente, presente solo poche ore a settimana, che non potrà mai attuare un piano di sviluppo scolastico serio e continuativo. Ciò che mi preoccupa profondamente sono due aspetti che potrebbero diventare consequenziali: – L’atteggiamento dei rappresentanti locali e regionali, che trattano la nostra provincia come un luogo privo di possibilità di sviluppo, destinato a morire lentamente a favore delle altre province; – Le conseguenze drammatiche che queste decisioni potrebbero avere se dovesse passare una riforma come quella dell’autonomia differenziata, che rischia di moltiplicare le disparita tra regione e regione, spopolando gradualmente i territori più fragili come il nostro. E’ il momento di interventi immediati e concreti per garantire alle scuole del nostro territorio la giusta attenzione e le risorse necessarie per un vero rilancio. Non possiamo permettere che la nostra provincia venga lasciata morire lentamente nell’indifferenza generale».
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