ROMA Guerra tra Regioni di diverso colore politico sull’autonomia differenziata. Dopo la decisione della Sardegna, guidata alla M5S Todde, di impugnare la Legge Calderoli Il governatore leghista del Veneto Zaia ha annunciato che presenterà contro ricorso: “Il Veneto – ha detto Zaia – pensa di essere assolutamente danneggiato dal fatto che qualcuno faccia ricorso contro una legge che permetterebbe a noi di avviare un progetto di Autonomia. E quindi ci presenteremo in Corte Costituzionale ad opporci al ricorso della Sardegna”. Ma il fronte del no non demorde, e anche la Regione Toscana farà ricorso alla Consulta: “Sono un regionalista convinto. Ma – ha detto il presidente della Toscana Giani in un’intervista a “Repubblica” – l’Autonomia dev’essere cooperativa, equa e solidale: deve valorizzare le peculiarità delle Regioni, non aumentarne le differenze. Il ricorso va in questo senso: superare questa legge, nella quale ravvediamo profili di incostituzionalità, per arrivare a una che attualizzi il regionalismo voluto dai costituenti. Fin dall’inizio del dibattito, in tutte le sedi, ho ribadito che l’Autonomia dovesse essere motivata da singole peculiarità regionali – prosegue -. Per la Toscana penso a beni culturali, alla geotermia, alle zone lacustri di interesse nazionale come la laguna di Orbetello, all’Arcipelago, ai borghi per un turismo diffuso. Solo così si può controllare anche ciò che il governo decide di concedere o meno alle Regioni: la riforma Calderoli rende tutto arbitrario”. Su cosa si basa il ricorso della Toscana? “Dodici punti. Contestiamo – ha concluso Giani – sia la legge generale, sia commi specifici. Oltre a quanto già detto sulle peculiarità, contestiamo che le Regioni non siano state coinvolte nell’iter di approvazione della legge”.
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