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Dagli Alvaro ai Mancuso, i clan calabresi attivi a Roma e gli interessi della ‘ndrangheta sul Giubileo

Sostanziosi gli investimenti che verranno riversati sulla Capitale, un flusso di denaro che potrebbe attirare gli appetiti dei clan

Pubblicato il: 23/08/2024 – 7:01
di Mariateresa Ripolo
Dagli Alvaro ai Mancuso, i clan calabresi attivi a Roma e gli interessi della ‘ndrangheta sul Giubileo

REGGIO CALABRIA Uno degli eventi più importanti per la Chiesa cattolica. Un avvenimento unico nel suo genere per Roma che si prepara ad accogliere milioni di pellegrini da ogni parte del mondo. Il Giubileo segna una tappa importante del 2025, in un anno in cui Roma sarà al centro dell’attenzione mondiale per questioni di carattere religioso e non solo. Sono diversi e sostanziosi gli investimenti che verranno riversati sulla Capitale, un flusso di denaro che potrebbe attirare gli appetiti dei clan mafiosi.
Dai giochi Olimpici di Milano-Cortina, alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, passando per i fondi del Pnrr, per arrivare appunto al Giubileo 2025. Il pericolo che nel mirino dei clan ci siano grandi opere ed eventi è reale e documentato.

I numeri del Giubileo 2025

Oltre 500 progetti e 3,3 miliardi di euro di investimenti. Sono questi i numeri del Piano Giubileo 2025 che ha come obiettivo quello di realizzare una serie di interventi di riqualificazione, modernizzazione e ammodernamento della città di Roma, del suo patrimonio culturale e delle sue infrastrutture, in vista dell’Anno Santo, il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e compiono particolari pratiche religiose.
Gli interventi – viene spiegato sul sito dell’Osservatorio per il PNRR e il Giubileo di Roma – riguardano molteplici aspetti della città, come la riqualificazione e valorizzazione dei luoghi della Roma cristiana e pagana, il potenziamento della viabilità veicolare, la manutenzione straordinaria delle linee della metropolitana A e B, la riqualificazione di strutture per l’accoglienza di pellegrini e cittadini e l’attivazione di interventi per la cura del territorio. In particolare, sono sei le linee di intervento: Riqualificazione e valorizzazione; Accessibilità e mobilità; Accoglienza e partecipazione; Ambiente e territorio; Programma Accoglienza; Caput Mundidestinato a riqualificare e restaurare il patrimonio culturale e urbano e dei complessi di alto valore storico-architettonico della città di Roma. Il Piano Giubileo è finanziato da risorse nazionali, regionali e da fondi PNRR. In particolare, è destinata al Giubileo la Missione 1, Componente 3, Investimento 4.3 del PNRR – Investimento Roma Caput Mundi, che da solo consiste in 335 progetti per un valore di 500 milioni di euro.

La pervasività della ‘ndrangheta a Roma

Roma, come dimostrano in particolare negli ultimi anni le inchieste, non è esente dalla pervasività della ‘ndrangheta, che ha messo anche qui radici cercando di espandersi ed infiltrarsi negli ambiti più disparati. Nel novembre 2022 la Direzione investigativa antimafia mette a segno l’operazione “Propaggine” che colpisce il primo “locale” di ‘ndrangheta nella Capitale. Il sodalizio aveva al vertice Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, appartenenti alla ‘ndrangheta di Sinopoli, nel Reggino, «Noi a Roma siamo una propaggine di là sotto», è il contenuto di una intercettazione. Dal 2015 i due erano a capo del “locale” dopo avere ottenuto l’investitura ufficiale dalla casa madre in Calabria.
«La presenza della criminalità di tipo mafioso continua a farsi sentire, a Roma città e nei centri dell’area metropolitana e continua a farsi sentire nelle altre provincie del Lazio, con le caratteristiche delle mafia tradizionali, mafia, camorra e ‘ndrangheta. Le modalità operative della mafia siciliana, le ho ritrovate a Roma, operano con le stesse modalità, si infiltrano in tutti i settori, pubblica amministrazione compresa, dove c’è stata una occupazione». È l’analisi del procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, davanti alla commissione parlamentare Antimafia. Il numero uno di piazzale Clodio è intervenuto nelle scorse settimane insieme alla procuratrice aggiunta con delega alla Dda di Roma, Ilaria Calò, lanciando un vero e proprio allarme proprio in vista del Giubileo 2025.

L’allarme

«La criminalità organizzata si espande in tutti i settori che hanno un facile reinvestimento del denaro, quindi riciclaggio e autoriciclaggio nelle forme più svariate. Non più solo l’edilizia, anche la ristorazione, il settore alberghiero, i servizi e la logistica, sempre di maggiore sviluppo. Ecco perché le preoccupazione che i fondi del Pnrr e per il Giubileo, diventino stimoli per la criminalità e di cui l’utilizzo di qualche “faccia pulita”, ne è la modalità», ha detto il procuratore Lo Voi.
Un allarme che anche la Dia, nella relazione del primo semestre 2023 aveva lanciato elencando le famiglie di ‘ndrangheta attive sul territorio: «Nel Lazio è stata accertata l’operatività delle cosche Gallico, Molè, Piromalli, Morabito, Alvaro e Nirta-Romeo originarie della provincia di Reggio Calabria e i Mancuso, Bonavota della provincia di Vibo Valentia». E in riferimento a grandi opere ed eventi, in particolare al Giubileo: «Gli ingenti stanziamenti di denaro pubblico previsti per l’Anno Santo rendono concreto il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata calabrese, la cui presenza nell’area della Capitale e zone limitrofe è stata confermata anche da recenti operazioni di polizia».

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