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Diffusione virus

Vaiolo delle scimmie anche in Asia, primo caso un 66enne

L’epidemia di Mpxv, di clade Ib, è iniziata nel settembre 2023 nella Repubblica Democratica del Congo

Pubblicato il: 23/08/2024 – 7:16
Vaiolo delle scimmie anche in Asia, primo caso un 66enne

ROMA Il vaiolo delle scimmie arriva in Asia, in particolare in Thailandia, dove si registra il primo caso noto di Mpox, la malattia legata al virus Mpxv. E subito c’è la rassicurazione del capo del Dipartimento thailandese per il controllo delle malattie, Thongchai Keeratihattayakorn, secondo il quale il virus ha molte meno probabilità di diffondersi rapidamente rispetto al Covid-19 a causa dello stretto contatto necessario per infettarsi. Se in Italia una circolare del ministero della Salute dello scorso 19 agosto ha indicato che non è stato registrato nessun caso di vaiolo delle scimmie nel mese, in Asia il primo caso di Mpox Clade 1b riguarda un paziente europeo di 66 anni, segnalato all’Oms, che aveva viaggiato in Africa, dove i casi e i decessi stanno aumentando. «Abbiamo monitorato 43 persone che sono state a stretto contatto con il paziente – ha aggiunto – e finora non hanno mostrato sintomi, ma dobbiamo continuare il monitoraggio per un totale di 21 giorni. Chiunque viaggi in Thailandia dai 42 Paesi a rischio deve registrarsi e sottoporsi a test all’arrivo». E’ lo stesso dipartimento a definire il ceppo Clade 1b del virus, quello che ha causato la recente ondata di casi, tra cui quello thailandese, “più mortale e più trasmissibile”. Secondo l’Oms, ha precisato il dipartimento, la variante provoca la morte in circa il 3,6% dei casi, e i bambini sono i più a rischio. I sintomi, riferiscono i siti istituzionali sanitari italiani, includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e dolore ai linfonodi, seguiti successivamente dalla comparsa di pustole cutanee sul volto e in seguito generalizzate. La trasmissione avviene per contatto diretto con fluidi corporei, come sangue, goccioline respiratorie, saliva, secrezioni genitali, essudato di lesioni cutanee e crosta. In Africa, dove la prima impennata dei casi di Mpox risale al 2022, i numeri sono andati aumentando costantemente, fino ai 37.583 segnalati (dal 2022 al 2024) in 15 Paesi del continente dai Cdc africani. La più colpita è la Repubblica Democratica del Congo, dove si concentrano ben il 96,3% dei casi. Solo nel 2024 , secondo i dati dei Cdc africani aggiornati allo scorso luglio, sono stati segnalati 14.250 nuovi casi e 456 decessi, con un aumento del 160% rispetto al luglio 2023. Casi in aumento anche nel Burundi: ad oggi ne sono stati registrati 171. Se invece il Comitato per la sicurezza sanitaria Ue nella riunione di lunedì “ha concordato che la situazione su Mpox non deve essere considerata una emergenza per la sicurezza sanitaria in Europa”, è alta l’allerta in Argentina dopo un secondo caso nella città di Rosario, su un uomo rientrato da un viaggio in Spagna. (ANSA).

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