COSENZA «Al momento non c’è alcun rischio epidemiologico». A dirlo è Martino Rizzo, direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, in merito al primo caso di febbre West Nile nel Cosentino. Si tratta di un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare. Il virus non si trasmette da uomo a uomo, ma tramite la puntura di zanzare infette della specie Culex pipiens, ovvero la comune zanzara notturna. Non è stata resa nota l’area di residenza del paziente cosentino per evitare inutili allarmismi e non creare panico nella popolazione. «Stiamo mettendo in atto tutte le misure previste – ha dichiarato Rizzo al Corriere della Calabria – per il controllo della proliferazione delle zanzare. Escludo grandi rischi, perché si tratta di è un’area delimitata, localizzata intorno all’abitazione del paziente, dove ti stanno facendo una serie di attività di prevenzione. Stiamo lavorando con i Comuni interessati per evitare possibili proliferazione e in questo sono in atto attività di disinfestazione con squadre organizzate che possono intervenire per ogni emergenza».
L’uomo è un 85enne, al momento ricoverato in ospedale a Cosenza e non sarebbe in pericolo di vita. Da quanto si è appreso l’anziano non era stato all’estero, ma aveva fatto una gita in Campania.
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