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Cosenza, il Pd organizza un sit-in all’ospedale: «Basta malasanità, situazione non più tollerabile»

La segretaria cittadina Rosi Caligiuri annuncia la protesta che si terrà il 2 settembre: «Non possiamo più rimanere a guardare»

Pubblicato il: 24/08/2024 – 17:44
Cosenza, il Pd organizza un sit-in all’ospedale: «Basta malasanità, situazione non più tollerabile»

COSENZA «Basta. La misura è colma. L’Ospedale civile di Cosenza, costellata, quotidianamente, da indecenti sprechi, da inquietanti disservizi e da gravissimi episodi di malasanità, continua a essere, impietosamente, il fanalino di coda nella classifica nazionale, occupando l’ultimo posto. È una situazione ormai non più tollerabile. Tanto è vero che gli eventi degli ultimi giorni sono solo l’eclatante punta di un micidiale iceberg. E allora, non è più possibile rimanere a guardare». Lo scrive in una nota la segretaria cittadina del Pd Cosenza Rosi Caligiuri. «È giusto – si legge – favorire, incoraggiare e sostenere una straordinaria ed energica mobilitazione popolare per restituire efficienza, dignità e decoro a un presidio ospedaliero, quello dell’Annunziata, ridotto oggi a un cumulo di macerie, nonostante l’esemplare spirito di abnegazione che, ogni giorno, declina la stragrande maggioranza del personale medico, infermieristico e ausiliare. Ed è proprio in questa prospettiva che il circolo del PD della città di Cosenza Lunedì 2 settembre 2024, a partire dalle ore 10.00, terrà un sit-in davanti all’ingresso dell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza».

Sit-in il 2 settembre

«Sarà l’occasione propizia per assumere una collettiva presa di posizione, capace di intercettare e interpretare il comune sentire dell’opinione pubblica, seriamente preoccupata e indignata, ma, altrettanto, seriamente protesa a pretendere una tempestiva e radicale inversione di tendenza, partendo dall’immediata attivazione dei 300 posti letto rimasti ancora disattivati. Sapendo, tra l’altro, che la vicenda dell’ospedale di Cosenza si colloca dentro un contesto regionale che ha condotto la sanità calabrese alla bancarotta. I circa 15 anni di commissariamento hanno prodotto – e continuano a produrre – guasti e danni enormi. La Calabria è all’ultimo posto nella erogazione dei LEA; la Calabria ha il più alto tasso di mortalità infantile; la Calabria ha il più basso livello di aspettativa di vita; la Calabria ha il più basso livello di prevenzione oncologica; la Calabria ha il più alto tasso di migrazione sanitaria. E tutto ciò a fronte del fatto che, invece di rientrare dai disavanzi pregressi in questi lunghi anni di commissariamento, il debito è stato accresciuto. Insomma, una catastrofica ecatombe. I 15 anni di commissariamento sono stati un disastro che ha generato morti evitabili e indicibili sofferenze, altrettanto evitabili, a centinaia e centinaia di famiglie calabresi con un malato grave in casa. E, allora, anche sotto questo profilo è giusto assumere un’iniziativa adeguata e coerente. Pertanto, questo circolo sta studiando la fattibilità di una class action da attivare, in solido, a carico del Governo nazionale e della Giunta regionale per ottenere il risarcimento danni così ingiustamente patiti dalla popolazione calabrese. L’ipotesi è attualmente sottoposta al vaglio di un pool di giuristi e, nel frattempo, sarà allargata all’interlocuzione con le altre forze politiche e sociali, democratiche e progressiste, nonché con quel mondo dell’associazionismo particolarmente sensibile a tali problematiche».

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